Ong: "Sakineh verrà giustiziata domani"

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    Ong: "Sakineh verrà giustiziata domani"
    L'Iran: "L'Occidente difende un'omicida"

    "L'esecuzione è prevista per mercoledì 3 novembre", spiega in un comunicato il Comitato internazionale contro la lapidazione
    "Il regime islamico iraniano prevede di giustiziare Sakineh immediatamente", si legge nella nota dell'Ong che annuncia l'imminente esecuzione della donna condannata a morte per concorso in omicidio. L'esecuzione dovrebbe avvenire nella prigione di Tabriz, dove Sakineh Mohammadi Ashtiani sta scontando la condanna. Dopo l'intervento dei Paesi occidentali a difesa della donna, duro attacco del vice ministro degli Esteri iraniano: "Difendono un'omicida".

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    "Sakineh è in perfetta salute". Iran accusa: false le notizie su imminente esecuzione.

    Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna condannata a morte per adulterio in Iran non è stata giustiziata, come preannunciato ieri da molti media. Lo riferisce ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL Mina Ahadi, portavoce del Comitato internazionale contro la lapidazione. "Secondo nostre informazioni- ha dichiarato Ahadi, raggiunta telefonicamente - Sakineh non stata giustiziata. Le esecuzioni in Iran, in effetti, avvengono sempre all'alba, e questa mattina alle 7 e 30 la donna non era stata giustiziata. Dunque per oggi sicuramente non ci sarà alcuna esecuzione di Sakineh Mohammadi Ashtiani".

    La notizia che la condanna non è stata eseguita è stata confermata nel pomeriggio anche dalle autorità locali. Sakineh Mohammadi Ashtiani "è in perfetta salute" nel carcere di Tabriz, assicura Malek Ajdar Sharifi, responsabile locale della giustizia, secondo il quale il caso di Sakineh "segue il suo corso".

    Citato dall'agenzia Irna, Sharifi ha accusato "i media ostili occidentali di voler reare un clima avvelenato contro la Repubblica Islamica" pubblicando informazioni sbagliate sulla imminente esecuzione di Sakineh.

    Restano nel carcere di Tabris anche il figlio di Sakineh, Sajjad Ghaderzadeh, e l'avvocato Houtan Kian. Secondo la portavoce del Comitato contro la lapidazione, "sono stati percossi e sottoposti ad abusi e umiliazioni". Il loro destino, aggiunge, "dipende dalla Corte suprema a Teheran, non è il tribunale di Tabriz che può decidere". Restano in carcere anche i due giornalisti tedeschi arrestati mentre stavano intervistando Sajjad. "Secondo nostre informazioni - ha detto ancora Ahadi - sono anche loro a Tabris, ma altri riferiscono che sarebbero a Teheran. Le autorità iraniane hanno promesso al governo tedesco di sbrigare rapidamente la pratica, ma per ora non c'è stata ancora nessuna decisione".

    Anche oggi prosegue la mobilitazione internazionale per la vita di Sakineh: il premier belga Yves Leterme, presidente di turno dell'Unione Europea, si è detto "costernato" per le voci di un'imminente esecuzione. In un comunicato diffuso questa mattina, Leterme ha chiesto alle autorità di Teheran di fermare l'esecuzione e di convertire la pena e si è detto anche preoccupato per l'arresto dell'avvocato della donna, di cui non si hanno notizie da settimane, come del figlio di Sakineh. "Il primo ministro - si legge in una nota - si associa all'appello dell'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton, alle autorità iraniane per una moratoria delle esecuzioni".


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1 replies since 2/11/2010, 21:43   3 views
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