14 agosto: L'Inchinata di Tivoli.
Storia, iconografia, leggende

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  1. Gelert Keryb
     
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    Origini dell'Inchinata

    Tipica dei primi secoli dell'alto medioevo era la processione del Salvatore nella vigilia dell'Assunta, una delle più antiche teoforie (letteralmente: trasporto dell'immagine di Dio) che imitavano le antiche pompe o processioni dei Romani.
    Ha scritto Lewis Monford che "la chiave della città medioevale è nella grande processione religiosa che si snoda lungo le piazze prima di sfociare nella chiesa dove avrà luogo la cerimonia".
    Sembra che l'Inchinata abbia origini molto antiche, celebrata anche a Roma. Se veramente S.Simplicio fu il donatore di due immagini (una a Tivoli e l'altra a Roma) si può dedurre che ai suoi tempi questa festa già venisse celebrata.
    Il canonico Orazio Coccanari sosteneva che questa cerimonia era stata introdotta a Tivoli intorno al XIII sec dai francescani che qui avevano posto il primo convento di Votano, trasferendo dall'Umbria una cerimonia chiamata Rinchinata.
    Per altri, invece, i frati avrebbero fatto propria una tradizione già presente.
    Non si conosce comunque l'epoca precisa in cui i Tiburtini avrebbero concepito la processione dell'Inchinata. I documenti più antichi risalgono al 1524, ai tempi dello storico tiburtino Giovanni Maria Zappi; probabilmente, però, le sue origini sono ancor più remote. Nello statuto di Tivoli del 1305, infatti, si trova traccia di un'ordinanza secondo la quale la sera del 14 la campana del comune non dovesse suonare per il coprifuoco, ma fosse permesso ai cittadini di girare liberamente per la città.


    La processione

    L'immagine del Salvatore, conservata nel Duomo, la sera precedente la festa dell'Assunta (15 agosto) viene portata in processione per le vie della città sostando prima sul Ponte Gregoriano per la benedizione delle acque dell'Aniene, che un tempo straripava e dove viene gettato un lume, segno della luce ricevuta credendo in Dio. Da Ponte Gregoriano la processione prosegue fino all'ospedale, dove il priore della Confraternita del Salvatore bacia la soglia del luogo di dolore ed il cappellano dell'ospedale con un catino lava simbolicamente i piedi del Pellegrino.
    L'immagine del Salvatore viene condotta quindi nella piazza antistante la chiesa di S.Maria Maggiore dove è un'altra processione recante la macchina della Madonna delle Grazie. Sotto due archi di mortella, poste frontalmente, le due immagini s'inchinano reciprocamente; poi entrano in chiesa e vengono posizionate una di fronte all'altra nella navata centrale per tutta la notte, per far sì che Madre e Figlio si parlino.
    La mattina del 15 agosto si ripete l'inchino delle due icone sulla piazza dopodichè la Madonna delle Grazie rientra in chiesa mentre l'immagine del SS.Salvatore viene riportata nel Duomo con una processione solenne con in testa le Università delle arti e dei mestieri (ortolani, pozzolanari, agrari, falegnami, calzolai e sarti) a cui fanno seguito le confraternite cittadine.


    La leggenda

    Un'antica leggenda tiburtina narra che una vecchina si nascose in un confessionale della Chiesa di S.Maria Maggiore per ascoltare che cosa si dicessero le icone della Madonna delle Grazie e del SS. Salvatore poste frontalmente nella navata centrale durante la notte tra il 14 ed il 15 agosto. All'indomani, l'anziana donna divenne improvvisamente sordomuta, non potendo così riferire il sacro colloquio tra Madre e Figlio !


    Fotografie

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    Fonte.

    Edited by Millam - 14/8/2010, 23:30
     
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  2. Kopa91
     
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    Nessuno sa con precisione da dove venga questa festività, né tanto meno si sa se sia veramente nata a Tivoli o, come ha accennato Guido, provenga dai Francescani che, dall'Umbria, l'avevano portata nel Lazio.
    Però, una cosa è vera: grazie a questo evento la città, la mia città, ha acquisito un'importanza religiosa e culturale senza precedenti, che l'hanno resa in breve tempo uno dei pricipali centri di culto religioso dell'allora Stato Pontificio. (Che si estendeva dal Tirreno alle valli padane.)


    Una cosa è certa, ovvero che questa festa, come tutte le altre feste del nostro calendario cristiano, deriva sicuramente da un'antica usanza pagana, dato che nella stessa Tivoli erano presenti tre importantissimi templi di età repubblicana:
    * il Santuario di Ercole Vincitore, che nell'epoca delle rivolte laziali divenne il centro del culto dei popoli latini;
    * il Tempio di Vesta, ancora in piedi e in ottime condizioni;
    * il famosissimo Santuario della Sibilla dove, dall'epoca di Numa Pompilio fino ad Augusto e Adriano, i vari imperatori e nobili romani chiedevano consigli e responsi ed era frequente che i sacerdoti pagani mostrassero al popolo, specialmente nei periodi bui o di guerra, le statue delle divinità, portandole in processione per attirarne la protezione.

    Se vi capita di passare per la nostra città la sera del 14 agosto, vi consiglio vivamente di vederla. E' uno spettacolo bellissimo e allo stesso tempo riflessivo perché ci mostra il lato umano di Cristo e di sua Madre, simili a qualunque altro sentimento di amore e di affetto che un figlio proverebbe per la sua madre, un amore che, se coltivato, supererà anche la morte, rimanendo vivo per l'eternità.

    Edited by Anairam - 18/8/2010, 20:59
     
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1 replies since 14/8/2010, 22:06   659 views
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