La Perdonanza Celestiniana: storia, iconografia, tradizione.

715esima edizione

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  1. Anairam
     
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    La Perdonanza Celestiniana è un evento storico-religioso che si tiene nella città di Aquila (oggi L'Aquila) durante l'ultima settimana di agosto.
    Durante la settimana della Perdonanza Celestiniana L'Aquila si anima di spettacoli, concerti, mostre d'arte e di artigianato, rievocazioni storiche e di numerose altre iniziative culturali e di intrattenimento.

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    Radici storiche della Perdonanza.

    L'evento si svolge ormai da oltre sette secoli, e cioè dall'agosto del 1294, quando fu incoronato Papa nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio il frate eremita Pietro Angeleri da Morrone con il nome di Celestino V.

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    Il nome Perdonanza si rifà al nome della Bolla Pontificia che Celestino V emanò dall'Aquila il 29 settembre 1294: la Bolla del Perdono. La Bolla di Celestino V concede un'indulgenza plenaria a chiunque, confessato e comunicato, entri nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio dai vespri del 28 agosto a quelli del 29.
    Il 5 luglio 1294, dopo due anni di contrasti (successivi alla morte di papa Niccolò IV), il Conclave, riunito a Perugia, designò il monaco Pietro Angeleri - fondatore di un ordine che per secoli ha avuto, per l'appunto, il nome dei Celestini - come Pontefice.
    Un corteo accompagnò il Papa da Sulmona all'Aquila, alla Basilica di Collemaggio, da lui stesso fatta erigere alcuni anni prima, e dove gli furono consegnate le vesti pontificali il 29 agosto 1294, davanti a una folla immensa e, soprattutto, a re Carlo II d'Angiò e a suo figlio Carlo Martello.
    Celestino V fu protagonista di un papato brevissimo: si dimise -uno dei tre casi nella storia dei Pontefici romani - nel dicembre dello stesso anno e morì nell'esilio di Fumone (in provincia di Frosinone) due anni dopo. Alcuni seguaci del suo ordine trafugarono successivamente le sue spoglie mortali e le portarono nella basilica dell'Aquila di Santa Maria di Collemaggio, dove tuttora riposano.
    In quei pochi mesi di pontificato, Papa Celestino lasciò alla città dell'Aquila, ma anche al mondo intero, un'eredità di portata straordinaria. Alla fine di settembre del 1294, infatti, proprio dalla basilica di Collemaggio, emanò una Bolla con la quale concedeva un'indulgenza plenaria e universale a tutta l'umanità, senza distinzioni. Un evento eccezionale, visto che accadeva in un periodo in cui il perdono era spesso legato alla speculazione e al denaro.
    La Bolla di San Pietro Celestino, che introduceva i concetti di pace, solidarietà e riconciliazione, poneva solo due condizioni per ottenere il perdono. L'ingresso nella basilica di Collemaggio nell'arco di tempo compreso tra le sere del 28 e del 29 agosto di ogni anno, e l'essere "veramente pentiti e confessati".
    La tradizione popolare vuole che per lucrare l'indulgenza si debba attraversare una porta specifica detta Porta Santa, ed aperta solo in occasione della Perdonanza, ma la bolla chiede solo di entrare nella chiesa. D'altronde, tale porta non esisteva all'epoca di Celestino V.
    Emanando la Bolla del Perdono, Celestino V stabilì quindi un precedente del Giubileo. La consuetudine d'un periodico Anno santo infatti, che Papa Bonifacio VIII avrebbe introdotto con cadenza secolare nel 1300, trova così la sua prima formulazione a L'Aquila, dove ininterrottamente dal 1295, si celebra un breve ma annuale Giubileo unico al mondo.

    La Bolla della Perdonanza.

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    Gli aquilani hanno sempre custodito gelosamente la Bolla della Perdonanza, oggi conservata nella cappella blindata della Torre del Palazzo Comunale. Gli antichi statuti civici vollero che, proprio perché erano stati i cittadini a proteggere il prezioso documento, fosse l'autorità civile a indire la Festa del Perdono, rispettando, comunque, il dettato di Papa Celestino. E ancora oggi è il sindaco dell'Aquila a leggere la Bolla del Pontefice, poco prima dell'apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio da parte di un cardinale designato dalla Santa Sede.
    L'autenticità della Bolla della Perdonanza è stata confermata dal Vaticano. Nel 1967, infatti, Papa Paolo VI, all'atto della revisione generale di tutte le indulgenze plenarie, ha confermato quella di Celestino V, annoverandola al primo posto dell'elencazione ufficiale.

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    La Perdonanza oggi.

    Nel 1983, l'allora sindaco Tullio de Rubeis decise di rilanciare la Perdonanza. Alle manifestazioni religiose fu aggiunto un corteo storico (il Corteo della Bolla) per portare la bolla dal palazzo municipale (dove è conservata) fino alla Basilica, immediatamente prima dell'apertura della Porta Santa. Al corteo partecipano gli stendardi dei comuni legati alla figura di Celestino V nonché numerosi gruppi di rievocazione storica, come ad esempio il gruppo Sbandieratori città di L'Aquila.
    Da allora la Porta è sempre stata aperta da un cardinale.
    La settimana precedente è caratterizzata da feste, concerti, rassegne, convegni e mostre, proprio per il doppio carattere secolare e religioso della festa.
    Nel 2008 ad esempio l'ospite d'onore era Ela Gandhi, figlia del Mahatma Gandhi.

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    Negli anni, queste manifestazioni sono state sempre più rifinite, grazie anche alla nascita di associazioni di ispirazione celestiniana. Da anni si parla anche di trasferire l'organizzazione della Perdonanza ad una apposita fondazione, ma il passo non viene ancora completato.


    Quest'anno tale festa assume sicuramente un significato importante.All’Aquila, con tre colpi del ramo d’ulivo, il segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, poco dopo le 19.30, ha aperto la Porta Santa per la 715esima edizione della Perdonanza celestiniana, la 27esima dell’era moderna.

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    Un rituale consolidato negli anni, nella forma e nei contenuti, ma che quest’anno assume una connotazione del tutto diversa, nella città devastata dal sisma: al termine di una cerimonia sobria e commossa, la Porta si è aperta su una basilica di Collemaggio fortemente danneggiata, le cui puntellature consentono solo il passaggio di poche decine di fedeli per volta.

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    Fuori è rimasta la città nel dolore, con buona parte del centro storico transennato e le tendopoli ancora aperte.
    Lo stesso centro storico da dove, alle 16 in punto, è iniziato il percorso della Bolla del Perdono, accompagnata come da tradizione dalla “dama”, una studentessa universitaria aquilana, Silvia Ciciotti, e dal “giovin signore”, Simone Desideri, dal sindaco Massimo Cialente - in lacrime per gran parte del corteo, come molti partecipanti - e dal rettore di Collemaggio, don Nunzio Spinelli. Per ragioni di sicurezza, il resto del corteo è partito dalla villa Comunale, al di fuori della zona rossa.
    Quest’anno, in occasione dell’ottavo anniversario della nascita di Celestino, ha sfilato anche la teca con le spoglie del santo, dando il via al percorso itinerante dell’anno celestiniano che si concluderà il 29 agosto 2010, dopo decine di tappe in varie località d’Italia.

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    Migliaia di persone hanno accompagnato in silenzio il corteo: in testa, dopo il gonfalone dell’Aquila, le autorità religiose e civili; a rappresentare l’Esecutivo, al corteo c’erano il ministro per l’Attuazione del Programma di governo, Gianfranco Rotondi, e il sottosegretario alla Protezione Civile, Guido Bertolaso. Il ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, e il sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta, si sono aggiunti in seguito.
    Grande assente, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che in mattinata ha delegato proprio Letta come rappresentante del governo alle celebrazioni: «Per evitare - come ha riferito la sala stampa vaticana - strumentalizzazioni».
    Applauditissimi i vigili del Fuoco, che hanno scortato la teca di Celestino. Un’accoglienza calorosa è stata rivolta anche ai rappresentanti della Protezione Civile. Ma non è mancato qualche momento polemico, quando, a pochi metri dalla tendopoli di Collemaggio, attraversata dal corteo, alcuni cittadini hanno sollevato uno striscione con su scritto: «Il nuovo miracolo italiano: sei mesi nelle tende».
    "Anche nelle prove piu' dure l'uomo e' amato e non abbandonato da Dio". E' questo il messaggio di Bendetto XVI ai terremotati dell'Aquila che hanno celebrato oggi con il segretario di Stato Tarcisio Bertone il suggestivo rito dell'apertura della Porta Santa della basilica di Collemaggio che ha dato il via alla tradizionale Perdonanza e all'Anno celestiniano.

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    Assicura il card.Bertone, "il Papa continua a stare spiritualmente accanto a voi e alla vostra terra. Egli sa bene quante preoccupazioni, interrogativi e problemi ci siano nell'animo di tutti i suoi abitanti; ma sa pure quanto profonde siano la fiducia e la forza d'animo che tutti nutrite". Secondo Bertone, celebrare la Perdonanza e aprire l'Anno celestiniano "in situazioni di disagio a causa del terremoto aiuta a cogliere forse ancor meglio il valore di questa tradizione spirituale, che e' diventata parte della stessa vostra storia civile e saldo riferimento nella crescita della vostra fede". "La Perdonanza celebrata nella situazione di disagio creata dal terremoto fa percepire - ha detto - il senso vero della penitenza"'. "Il fatto di essere sottoposti a non pochi disagi - ha proseguito - potrebbe persino facilitare la comprensione della Perdonanza. Stimolati infatti dalle circostanze, pensando ai tanti problemi con cui si e' confrontati, si sperimenta che solo l'amore di Dio puo' farci superare certe difficolta'. La Perdonanza diventa pertanto un'esortazione accorata ad accogliere Dio nella nostra esistenza, a convertirci, approfittando del momento favorevole di cui parla san Paolo nella lettura tratta dalla seconda lettera ai Corinzi". "Perche' Dio non passi invano - ha raccomandato - occorre restare vigili e con il cuore aperto: l'Anno celestiniano sia un vero Anno Santo di conversione e di riscoperta di cio' che e' essenziale nella nostra esistenza"

    Perdonanza Celestiniana
    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

    Edited by Anairam - 29/8/2009, 02:38
     
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    Ti ringrazio, cara Anairam, per questo topic così bello e accuratamente realizzato!
    La Perdonanza celestiniana è una ricorrenza degna di essere ricordata, ma è anche l'occasione per rendere un dovuto omaggio al popolo abruzzese, molto legato alle tradizioni che ad essa si accompagnano.
    Come tu hai giustamente sottolineato, quest'anno le celebrazioni hanno un sapore diverso dal solito...non tanto di festa vera e propria, quanto di spunto per riflettere sul senso profondo del pentimento, del perdono e della Provvidenza.
    Ai nostri fratelli dell'Aquila e di tutto l'Abruzzo il forum Alla ricerca del Tempo perduto... conferma la propria vicinanza, rinnovando il sentimento di solidarietà espresso dai giorni del sisma.
     
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1 replies since 28/8/2009, 22:36   579 views
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