Il Palio di Siena: storia, iconografia, tradizione.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Anairam
     
    .

    User deleted


    image




    Il Palio di Siena è una competizione fra le contrade di Siena nella forma di una giostra equestre di origine medievale. La "carriera" (come viene tradizionalmente chiamata la corsa) si svolge normalmente due volte l'anno: il 2 luglio,si corre il Palio di Provenzano (in onore della Madonna di Provenzano), e il 16 agosto il Palio dell'Assunta (in onore della Madonna Assunta). In occasione di avvenimenti eccezionali (come ad esempio nel 1969 la conquista della Luna da parte della missione Apollo 11) o di ricorrenze cittadine o nazionali ritenute rilevanti e pertinenti (ad esempio il centenario dell'Unità d'Italia) la comunità senese può decidere di effettuare un Palio straordinario, tra maggio e settembre (l'ultimo si è tenuto nel 2000, per celebrare l'ingresso nel nuovo millennio).


    La storia del Palio.

    image




    Secondo alcune fonti, fu in ricordo della memorabile battaglia di Montaperti (1260) e dello scampato pericolo che i senesi decisero di indire il famoso Palio, ritenuto oggi da molti la manifestazione e festa storica più importante e rinomata d'Italia.
    La storia del Palio di Siena è però più articolata e complessa, e affonda le proprie radici in un'epoca ancor più remota. Nelle città italiane del XII e XIII secolo era usanza organizzare corse di cavalli, sia come spettacolo pubblico, sia come competizione tra i diversi allevamenti equini posseduti dai nobili cittadini e non. A queste origini si ricongiungono idealmente le diverse rievocazioni storiche che ancora si svolgono in Italia. Ma questo tipo di Palio non è ancora il diretto progenitore della competizione senese attuale.
    Parallelamente ai palii dei nobili, i cittadini di Siena cominciarono ad organizzare, più o meno spontaneamente, altre competizioni nei modi più disparati. Si ricordano, a partire dal XV secolo, Palii rionali, Bufalate, Cacce ai tori, Giochi delle pugna, gioco dell'Elmora, giochi di San Giorgio, Asinate, Pallonate. Molte di queste competizioni erano precedute da cortei, rappresentazioni allegoriche, carri trionfali a tema mitologico greco. Notizie di palii si hanno attraverso tutto il XV e il XVI secolo, ma in alcuni casi è difficile capire se le cronache si riferiscano a palii dei nobili (Palio alla lunga) o già a palii alla tonda. L'organizzazione su base rionale della Festa e delle comunità trova la sua origine, probabilmente, nel tipo di organizzazione territoriale delle compagnie militari che caratterizzava l'esercito senese medievale. Quando non c'era la guerra, questa organizzazione si riversava nella competizione nei giochi già citati. Su questa organizzazione interclassista sono state fatte anche interpretazioni di tipo antropologico, relative al carattere territoriale dell'organizzazione sociale senese opposto a quello classista o per censo più diffuso, ad esempio, nei paesi anglosassoni.


    Il manifesto che convoca il Palio.

    image




    La corsa del Palio prende il nome, e non solo a Siena, dal premio: il Palio, dal latino pallium (mantello di lana), era in genere un drappo di stoffa molto pregiata che veniva utilizzato per gli scopi più svariati. A Siena, in genere, era destinato alla chiesa del rione vincitore. Poteva essere utilizzato sia come arredo per la chiesa stessa, o per altri scopi analoghi. Un pallium cinquecentesco sembra abbia decorato fino a non moltissimi anni fa l'altare della Chiesa di San Giuseppe, della Contrada Capitana dell'Onda. Questo avveniva perché, ai loro albori, le Contrade si appoggiavano per le loro riunioni alle Parrocchie o alle compagnie laicali che sostenevano e supportavano gli ordini monastici. È comprensibile come, in caso di vittoria, il premio venisse regalato alla Chiesa del rione, sia per riconoscenza sia per devozione. Un'altra possibilità era la restituzione del premio alla Comunità civica in cambio del suo valore in denaro. In questo caso l'importo poteva essere usato, ad esempio, per fornire di dote le giovani più indigenti della contrada o per altre spese di utilità comune. È dal Settecento che si afferma l’idea del Palio-dipinto (il più antico conservato a Siena, presente nel museo della contrada dell’Aquila, risalente al 2 luglio 1719) e solo dopo la Seconda guerra mondiale che a dipingerlo vengono chiamati non più i bravissimi artigiani senesi,ma pittori di fama nazionale e internazionale.
    Tra i vari spettacoli e competizioni, nel XVI secolo si va lentamente affermando il Palio alla tonda, quello che conosciamo anche oggi. Questo si accentua dopo il 1555, anno in cui termina la guerra di Siena e la città, sconfitta, si richiude in sé stessa sfogando il peso della perdita della libertà nei giochi e nelle celebrazioni al suo interno.
    Il vero elemento ‘scatenante’ del Palio moderno sta probabilmente in un episodio avvenuto durante l'occupazione fiorentina e spagnola della città. Verso la fine del Cinquecento una famosa Pietà conservata in un tabernacolo nel rione dove aveva abitato Provenzano Salvani, che si diceva essere stata posta nella sua collocazione da Santa Caterina tre secoli prima, fu oltraggiata da un soldato spagnolo. Forse in preda all'alcool, egli sparò alla statua, rimanendo ucciso dall'esplosione del suo stesso archibugio. Era il 2 luglio e, per commemorare il miracolo fatto dalla Vergine protettrice di Siena contro gli occupanti, i cittadini cominciarono di anno in anno a celebrare con sempre maggiore sfarzo l'anniversario. Tra le varie celebrazioni, fu naturale inserire una corsa del Palio. Nel 1611 fu anche innalzata la Basilica di Provenzano che custodisce ancora oggi quello che resta dell'immagine sacra oltraggiata, la Madonna di Provenzano.
    Questa corsa differiva dalle altre organizzate spontaneamente in altre occasioni: vi partecipavano le contrade (quindi il popolo) e non i nobili; si correva in Piazza del Campo alla tonda e non attraverso le strade della città alla lunga (organizzato dalla nobiltà) o in uno specifico rione. Bisogna presupporre che esperimenti di questo tipo di corsa fossero già stati fatti in precedenza, ma è solo all'inizio del Seicento che il Palio moderno si afferma nel gusto ludico dei senesi.
    Dal 1656 il Comune di Siena (allora denominato Balìa) si prende in carico l'organizzazione del Palio, consolidando una festa che sappiamo essere precedente. Era nato il Palio di Provenzano come lo conosciamo oggi. I costi del Palio saranno presi in carico dall'aristocrazia fino al 1836. I verbali della comunità senese relativi all'effettuazione del Palio esistono dal 1659 ed è quindi da questo anno che si conteggiano le vittorie "ufficiali" delle Contrade da parte del Comune. Le registrazioni delle vittorie antecedenti a questo anno sono da considerarsi attendibili solo se suffragate da documenti conservati presso le singole Contrade o da ricerche storiche approfondite.
    Nel 1701 si comincia a correre, in maniera intermittente perché ancora spontanea, anche il Palio dell'Assunta. La data del 16 agosto sembra in questo caso ‘anomala’ in quanto successiva al giorno di festa della Madonna Assunta. Venne scelta questa data perché gli altri giorni canonici delle feste d'agosto, il 14 e il 15, a Siena erano già ‘occupati’, rispettivamente, dal Corteo dei Ceri e dei Censi e dalla festa dell'Assunta che culminava nel Palio alla lunga. Quest'ultimo andrà pian piano a perdere di importanza, fino ad essere abolito all'inizio dell'Ottocento, in concomitanza col propagarsi delle idee della Rivoluzione Francese e la conseguente perdita di centralità del ceto nobiliare.
    Questo nuovo Palio d'agosto era all'inizio un prolungamento dei festeggiamenti della Contrada vincitrice del Palio di luglio, che lo organizzava a proprie spese (quando economicamente possibile, di qui la sua saltuarietà). Dal 1802 segue la stessa sorte di quello di luglio, cominciando ad essere organizzato dall'ormai costituito Comune di Siena moderno.
    Nel 1729, la governatrice di Siena Violante di Baviera stabilisce i confini delle Contrade. A causa di incidenti occorsi negli anni precedenti, decreta inoltre che non possano partecipare più di DIECI Contrade alla volta.
    Queste sono ancora oggi le date in cui si corre il Palio, la cui caratteristica principale è appunto quella di non costituire una rievocazione storica, in quanto a differenza di altre manifestazioni simili si disputa ininterrottamente da alcune centinaia di anni.
    È il Comune di Siena a organizzare il Palio, a gestirne l'aspetto economico (tranne, naturalmente, per quanto riguarda le somme elargite dalle singole contrade ai fantini ingaggiati o per i patti con altre contrade) e quello della giustizia paliesca (eventuali sanzioni a fantini e/o contrade in caso di violazioni del regolamento paliesco): il Palio si autofinanzia dalla comunità senese e non prevede (né accetterebbe) alcun tipo di sponsorizzazione,come si può vedere dalle immagini della Carriera in cui non compaiono mai cartelloni né scritte pubblicitarie.


    Il Palio è tutto l'anno.

    image




    Nonostante siano numerose le attività che si svolgono all'interno di ogni Contrada, l'organizzazione del Palio resta la principale, in quanto quest'ultimo non consiste semplicemente in due corse annuali: ogni volta la Festa vera e propria si snoda in quattro giorni intensi, ricchi di vari appuntamenti, la cui preparazione dura tutto l'anno.
    Le dirigenze, sin dall'inverno, curano le strategie tenendo i contatti con i fantini e i proprietari di cavalli. Questi ultimi preparano i soggetti che correranno in Piazza sia facendo correr loro altri Palii minori (la cosiddetta provincia) sia portandoli alle corse di addestramento organizzate dal Comune in primavera.
    Si entra pienamente nel clima paliesco a fine maggio, con l'estrazione a sorte delle tre contrade che affiancheranno le sette che corrono di diritto: con il quadro delle contrade delineato per intero si può iniziare a parlare davvero di "monte" (ingaggio dei fantini) e di "partiti" (patti segreti per la vittoria), nonostante l'incognita del cavallo che toccherà in sorte.
    Circa una settimana prima del Palio viene presentato il Drappellone che il Comune ha commissionato ad un artista locale (luglio) o di fama internazionale (agosto e straordinario). Sempre in queste ore avvengono le visite preliminari dei cavalli che si intende presentare alla tratta.
    Nel primo dei quattro giorni di Festa si tiene la tratta, l'estrazione a sorte e successivo abbinamento dei barberi alle contrade in gara. Sull'anello di pietra serena intorno alla Piazza, ricoperto da uno strato di tufo, si corrono in tutto sei prove, durante le quali i fantini hanno la possibilità di conoscere meglio il comportamento del cavallo che monteranno e di farlo abituare alla Piazza, ai suoi rumori e ai ritmi propri della corsa. Anche le prove vengono seguite da numerosi contradaioli e turisti, sia in Piazza che sui palchi montati all'esterno della pista.
    Tra gli appuntamenti che segnano l'avvicinarsi della Carriera vi sono la cena della prova generale, la "messa del fantino" e la benedizione di cavallo e fantino.
    La corsa, una delle più antiche al mondo, si svolge nella piazza centrale di Siena, Piazza del Campo.
    Ad ogni Palio partecipano solo dieci Contrade tra le diciassette totali, scelte a sorte e secondo un turno che va di luglio in luglio e di agosto in agosto. Il meccanismo è il seguente:

    * corrono di diritto le sette Contrade che non hanno corso il Palio corrispondente dell'anno precedente;
    * un mese prima del Palio (l'ultima domenica di maggio per il Palio di luglio e la prima domenica dopo il Palio di luglio per il Palio d'agosto) vengono estratte a sorte tre Contrade che vanno a completare il lotto di dieci;
    * le altre sette vengono estratte per stabilire l'ordine di sfilata nel Corteo storico e parteciperanno di diritto al corrispondente Palio dell'anno successivo (mantenendo questo ordine di estrazione);
    * in caso di Palio straordinario, avviene un sorteggio tra tutte le contrade per determinare le dieci partecipanti.


    La tensione prima della corsa nell'affollata Piazza del Campo.


    Il Palio viene vinto dal cavallo, con o senza fantino, dopo che per primo abbia compiuto tre giri della piazza in senso orario (la 'vulgata' dice "a condizione che questo porti sulla fronte la spennacchiera, cioè la coccarda con i colori della Contrada per la quale sta correndo"; in realtà essa ha solo valore decorativo e di aiuto visuale).[10] La partenza, o mossa, si trova all'altezza del vicolo della Costarella dei Barbieri. La linea d'arrivo, segnalata da un bandierino, è nella stessa zona, pur non coincidendo esattamente con la linea di partenza. Il premio per la Contrada è il palio, o drappellone o cencio, stendardo rettangolare di seta dipinto a mano
    Nel pomeriggio, prima della corsa, dal Duomo alla piazza si snoda la passeggiata storica durante la quale sfilano sia i mazzieri, i figuranti e i cavalieri rappresentanti il Comune e le istituzioni storiche cittadine sia le comparse delle Contrade i cui figuranti indossando le monture (costumi) con i colori della propria Contrada, la Patria dei senesi.
    Dopo il corteo storico (alle 19:30 a luglio, alle 19 ad agosto), i fantini si avvicinano alla mossa uscendo dall'Entrone, l'ingresso del cortile del Palazzo comunale, e si portano nella zona della partenza. A questo punto, il Mossiere, giudice unico della validità della partenza e situato su un palco detto verrocchio, riceve una busta contenente l'ordine di allineamento ai canapi, due lunghe corde che delimitano la zona di partenza. Per accedere alla zona tra i due canapi, la corda posteriore è più corta ed è sorretta da un meccanismo chiamato verrocchino; in questo modo viene lasciato uno spazio attraverso il quale i cavalli fino al nono possono entrare e quello sorteggiato di rincorsa può determinare il momento di partenza . L'ordine è segreto fino all'ultimo momento e viene determinato con un meccanismo automatico: l'ordine della mossa viene conosciuto solo pochi minuti prima di queste operazioni dai tre Deputati della Festa, i fiduciari del Comune nominati di Palio in Palio, garanti e responsabili del corretto svolgimento della Festa.


    Il carroccio che trasporta il palio dell'Assunta (2006)

    image




    La corsa, a quel punto, potrà prendere il via solo quando i primi nove cavalli risulteranno allineati di fronte al canape: solo a quel punto la rincorsa (il fantino che cavalca l'ultimo cavallo estratto) potrà entrare tra i canapi già al galoppo e dare il via alla corsa. La capacità del mossiere sta nel riuscire a percepire questa intenzione e sganciare con un pedale il canape anteriore con il giusto tempismo; ovviamente la mossa si può ripetere più volte. È comune che strategie, veti incrociati, tentativi di raggiungere accordi rendano le fasi della mossa assolutamente incomprensibili ai profani del Palio. Di rado la partenza avviene in pochi minuti.
    Queste complicate operazioni di partenza spesso risultano molto lunghe e si possono protrarre anche fino al calare della sera, aumentando così la difficoltà di una corsa che si corre a pelo, cioè senza l'ausilio di alcuna sella.
    Appena il fantino giunge al traguardo (il bandierino), centinaia di contradaioli festanti si precipitano sotto il palco dei Capitani a ritirare il Palio, che sarà dapprima portato in chiesa, poi conservato per sempre nel museo di contrada.
    Il fantino viene portato in trionfo: la contrada festeggerà a partire dalla sera stessa e per settimane con una serie di cortei e cenini. Ancor di più viene festeggiato il cavallo, in special modo nel caso di una vittoria da scosso, cioè senza fantino. L'animale è comunque l'ospite d'onore alla cena della vittoria che si svolge nelle ultime settimane di settembre nelle strade e nelle piazze del rione vincitore del palio di luglio, la prima settimana di ottobre per il rione vincitore del palio di agosto.
    La vittoria, tra festeggiamenti e ricompense, ha un notevole costo economico per una contrada, ma chi ha perso non si consola affatto con le cifre ricevute per aver agevolato il vincitore; arrivare secondi rappresenta invece l'autentica sconfitta. Chi ha vinto festeggia anche la sconfitta della rivale; per chi non ha vinto, vedere perdere la propria rivale rappresenta comunque un successo.

    Fonte:Wikipedia.

    Edited by Anairam - 17/8/2009, 01:35
     
    Top
    .
0 replies since 16/8/2009, 23:29   1465 views
  Share  
.