Posts written by Millam

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    Mi sono recentemente "imbattuta" in questo video, realizzato per rendere omaggio ad una delle poesie più belle di Montale. Credo valga la pena di condividerne l'emozione.
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    Tutto tristemente vero: le parole del tuo amico carabiniere e le considerazioni personali, Fabio. E triste è dover ammettere che certe "sviste" non solo sono capitate, ma sono possibili e continueranno a verificarsi, perchè viviamo in un paese che legge pochissimo. L'aspetto ancor più grave ed inquietante della vicenda, nonché assurdo, sta nel fatto che non legge neppure chi revisiona le bozze, chi valuta le nuove opere, chi scrive le recensioni, chi finanzia i progetti editoriali... E' inconcepibile! Esattamente come un dentista che non si occupa della cura dei propri denti. :omg:
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    All’inizio era il verbo, poi venne il soggetto e scrivere diventò più facile: si riusciva a dire qualcosa, faccenda che un autore non dovrebbe mai sottovalutare. In seguito – ma passò parecchio – venne Manuzio, il tipografo sotto casa, la Bompiani e la Mondodori. No, non è un refuso, sto solo miscelando gli ingredienti per darvi la ricetta perfetta del bestseller perfetto.

    La prima cosa da fare è levare la copertina a un libro: deve essere famoso, preferibilmente straniero, meglio se ci hanno fatto pure il film. Tenete le pagine e usate il bianchetto: bisogna correggere i nomi dei personaggi. No, non tutti, solo i principali. Ora vi serve la prefazione – magari di un nome noto – e il patrocinio di un ente.
    Miscelando il tutto, vi troverete davanti a due nuovi (vecchi) libri, come è accaduto a me e ai miei collaboratori.

    Mi occupo di satira letteraria per Gumwriters, blog cattivo dove nessuno vorrebbe mai finire, eppure la gente mi spedisce i propri capolavori, chiedendo una recensione. Sì, è vero, c’è qualcuno che i guai va proprio a cercarseli.

    Così, grazie al fiuto infallibile della mia più stretta collaboratrice – Maria Silvia Avanzato – ho avuto modo di scoprire l’arte della trasmigrazione dei testi.
    Dobbiamo questa nuova scienza ad Alberto Canetto – noto poeta e scrittore ferrarese, noto a Ferrara intendo, voi lo sentite ora per la prima volta ma sono certa non lo dimenticherete – che ha celato nel suo “Sì No” – titolo vagamente referendario – il ben più noto “Profumo” di Patrick Süskind. Possibile?

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    Eccoci quindi a sfogliare i due testi in parallelo: “Sì No” di Canetto è privo di ISBN ma si fa grande della prefazione di Vittorio Sgarbi e del patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Ferrara. “Profumo” non ha bisogno di presentazioni, è un capolavoro indiscusso. Pagina dopo pagina scopriamo che “Sì No” e “Profumo” sono lo stesso romanzo, ma quello di Canetto è stato stampato quest’anno. Le conclusioni le lascio trarre a voi.

    Ancora però deve venire il bello, perché “Sì No” esce con un bel Mondodori in copertina, a farsi beffe di tutti, ma il romanzo che lo precede vanta il marchio Bompiani. Ovviamente Elisabetta Sgarbi (Direttore Editoriale della Bompiani, n.d.r.) se l’è un po’ presa ma, se avesse letto il manoscritto di Canetto, forse avrebbe voluto averlo in catalogo, perché “Realtà vera” – il titolo è già un programma – è davvero un buon libro: sì, “La storia infinita” di Michael Ende.

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    Ma dai, è impossibile! So che lo state pensando, vi vedo scettici, è per questo che abbiamo confrontato i due libri e siamo certi di quanto andiamo cianciando. Tutte le prove sono sul nostro blog, potete credermi sulla parola o potete usare Google.

    Già nell’ottobre del 2010 io e i miei collaboratori disquisivamo, tra frizzi e lazzi, di questo straordinario caso del “falso Bompiani”, sostenendo che ben pochi autori avrebbero il coraggio di ideare un tale scherzo, un gesto di assoluta ribellione nei confronti dei grandi editori.

    Bene, bravo, bis! E bis è stato, perché il libro “Realtà vera” non aveva ancora finito di stupirci, l’abbiamo capito sollevando la copertina.

    Credo quindi sia il caso di porci alcune domande – e perdonate le “domande da porci” – a proposito di questi due testi di Alberto Canetto: possibile che Sgarbi ne abbia scritto le prefazioni senza averli letti? Sarà mai vero che il Comune di Ferrara soffre di patrocinio facile? E siamo stati proprio noi – noi cialtroni di Gumwriters – gli unici ad averli sfogliati con attenzione?


    Come ogni fiaba, anche questa ha una sua morale: la realtà è vera... e batte la fantasia due a zero!

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    Fonte.


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    Mi sono imbattuta casualmente in questo articolo grazie ad un link presente su Facebook; ogni tanto vi si scopre qualcosa di davvero interessante anche in àmbito culturale. Che poi - in questo caso - di culturale c'è la materia prima; il prodotto finito è altra cosa: è reato, tanto per essere chiari.
    Il titolo dell'articolo di Gaia Conventi mi ha incuriosita e devo riconoscere che il contenuto non ha deluso le aspettative: davvero non c'è limite all'inventiva umana! Peccato che in molti casi - e questo è uno dei tanti - le risorse della genialità vengano indirizzate verso obiettivi poco lusinghieri. Nello specifico, si tratta, infatti, di farsi belli a spese altrui, commettendo veri e propri furti, e non solamente a danno dei rispettivi legittimi autori. Dal mio punto di vista, che è quello di chi traduce, la gravità dei fatti descritti è perfino duplice: le opere "rubate", infatti, sono anche e soprattutto quelle tradotte, e non esclusivamente le versioni in lingua straniera!
    Riporto a questo proposito il commento-sfogo - condivisibile - di una collega, Fiamma Lolli:

    CITAZIONE
    (...) ma la persona che ha tradotto Süskind - giacché la trama è stata rubata attraverso le sue parole, sue di sancitissimo, ancorché troppo spesso ignorato, diritto legale - e che ha un nome e un cognome, Giovanna Agabio, che dice di tutto ciò? Essere pagati poco e tardi per tradurre un libro è già esasperante, essere derubati è peggio assai. Capitasse a me, sai le denunce!

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    CITAZIONE (B Minor. @ 15/6/2011, 14:04) 
    AHAHAHAHAH!
    Il video è fantastico, oddio! :lool:
    Soprattutto la parte del padre esigente, del "roba da donne" e dei "fattoni".

    CITAZIONE
    - Ragazzi, quand'è che abbiamo gli esami?
    - Ieri.
    - :omg: ...

    Ahahahah, stupendo! xD

    Verissimo! :rotfl:
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    CITAZIONE (Anairam @ 14/6/2011, 23:28) 
    Giusi, questa foto è spettacolare. :commossa:

    E' Genova, a quanto risulta dal sito che l'ha pubblicata. Forse Simone potrà darcene conferma... :laugh:


    Dolce notte... :byebye:
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    :omg: Mi sa che qualcuno è di maturità, quest'anno... :look:

    :fiQo:

    :rotfl:
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    "Amici" è, a mio avviso, più di un "talent show", visto che i partecipanti frequentano una scuola seria, con insegnanti competenti di chiara fama, che li fanno lavorare sodo, esigendo molto e guidandoli in un percorso formativo anche rispetto al carattere e alla personalità.
    A me Emma è piaciuta sin dal primo momento, pur necessitando, allora, di una bella messa a punto; comunque, apprezzo molto anche altri ragazzi usciti dal programma di Maria De Filippi, non solo lei.
    Al contrario, non amo per niente X factor...

    La canzone postata da Mari, "Cullami", devo riconoscere che è molto intensa: sofferta direi. E la voce di Emma sa renderla con la dovuta carica emotiva. :love:
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    Vi auguro una splendida serata, carissimi amici di ARTP! Le vostre immagini e le frasi che ci dedicate sono un omaggio graditissimo e l'occasione per riflettere un po'. :smile:
    Vi ringrazio di tutto il sostegno che date alla nostra
    Ricerca e, quindi, a me per prima! Ormai anche voi, xandy, ciambottinaferdi, Karoline, LuceChiara, Simone...siete parte della famiglia di ARTP!
    Vi voglio bene!
    :love:

    Edited by Millam - 15/6/2011, 00:16
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    Tutto merito del nostro Draiker, un vero appassionato da quando, insieme, abbiamo assistito ad uno spettacolo al Gran Teatro di Roma.
    In effetti, che meraviglia! Siamo stati particolarmente fortunati, perché quella sera c'era - nientepopodimenoche - Matteo Setti nei panni di Gringoire. :love:
    Gli altri attori-cantanti, poi, non erano certamente da meno. E la musica (meravigliosa!), le scenografie, le danze, le acrobazie degli artisti hanno incantato tutti gli spettatori.
    Spero vivamente che il musical di Cocciante riprenda le sue esibizioni in modo continuativo, e non solo per una breve stagione, perché, fra tanta pseudoarte di infimo livello, l'eleganza e la qualità che hanno conquistato il pubblico meritano di raggiungere tutte le ribalte, amplificando in modo esponenziale il successo dell'ottimo cast.
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    CITAZIONE (B Minor. @ 12/6/2011, 19:55) 
    CITAZIONE (Millam @ 11/6/2011, 16:31) 
    Ripensandoci, aggiungerei l'eccesso di curiosità... perché c'è un sottile gusto nel restare svegli quando tutti dormono; mi spiego: se ci fosse qualcosa di interessante da sapere (e per fortuna - o purtroppo - c'è sempre qualcosa - anzi, tanto! - che non sappiamo... :patpat: ), da scoprire in ciò che stiamo facendo, intorno a noi o fosse pure dall'altra parte del mondo (ah, la Rete! croce e delizia...), non correremmo il rischio di perdere l'attimo fuggente!
    :look: E' patologico, me ne rendo conto. E infatti sto cercando di cambiare stile. Ma la curiosità e il senso del dovere non amano essere mortificati... :omg:

    A proposito di curiosità: sono d'accordo sulla prima parte, ma non ho ben capito il resto >.<

    Riassumo eliminando gli incisi, che, purtroppo, fanno perdere scorrevolezza al discorso.
    L'esigenza di rimanere sveglia fino a tardi, oltre che dal senso del dovere, è fortemente alimentata dalla sete di sapere e dalla curiosità di scoprire cosa accade mentre la metà del mondo dorme. :look: Suppongo :prr: non si tratti della stessa sana e positiva curiosità cui facevamo riferimento altrove...
    :patpat: ...Lo so...

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    CITAZIONE (Anairam @ 12/6/2011, 20:49) 
    Da domani, 13/06/2011, sarò poco presente nel Forum fino al 5-6/07/2011.

    CITAZIONE (Daniel Dolphin @ 13/6/2011, 00:04) 
    da oggi (13/6/2011) fino al 21/6/2011 sarò poco presente causa esame

    Ok, ragazzi. In bocca al lupo per i vostri esami! :blinkk:
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    Chi mi conosce personalmente - o comunque molto bene - avrà immaginato la mia reazione nel leggere le riflessioni del tuo Professore, Eva....
    Non è casuale che io abbia usato la lettera maiuscola per scrivere una parola che per me identifica - solamente al pari di un'altra - la figura maschile che maggiormente ha segnato la mia vita ed ha contribuito a formare il mio carattere. Questa persona è mio Padre. Professore di matematica (e fisica), per l'appunto.
    Sono commossa, tanto.
    Ancora oggi, malgrado siano vari anni che mi interrogo in proposito, non so esprimermi in materia di coincidenze. Esistono davvero? O si tratta piuttosto di segnali inviati non so da chi né - meno che mai - come e perché?
    Ieri non è stato un giorno qualsiasi per me e per la mia famiglia. Esattamente l'11 giugno di quindici anni fa ho creduto che non avrei mai superato la durissima prova della perdita di mio Padre. Nella disperazione sono arrivata a pensare le cose più terribili.
    ...Ma non è accaduto niente di tutto ciò.

    E miracolosamente non ho smesso di sognare e miracolosamente non riesco a non sperare e se c'è un segreto è fare tutto come se vedessi solo il sole... (Elisa - "Qualcosa che non c'è")

    Mio Padre, Professore di matematica, ha testimoniato con tutta la sua vita ciò che è sintetizzato negli "Insegnamenti in pillole" che il tuo Professore di matematica, Eva, ha consegnato nelle mani dei suoi alunni.

    CITAZIONE
    "Ricordatevi che riflessioni di questo tipo non sono mai sprecate e, anche se vi sembrerà di averle già sentite molte volte, potreste trarne beneficio o imparare qualcosa di nuovo".

    E' andata proprio così: al momento opportuno, mi sono ricordata di tutto e ne ho tratto beneficio.
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    CITAZIONE (B Minor. @ 9/6/2011, 22:59) 
    Troppe abitudini sbagliate, mi sa... Hai fatto bene a condividere questo articolo!

    Effettivamente si tratta di abitudini sbagliate, sì. Però... C'è un dato di fondo che, nel mio caso, non riesco a non prendere in considerazione: la mattina presto, specialmente nei mesi invernali, le mie energie sono prossime allo zero. :eh: Il grafico risale, fortunatamente, nelle ore successive, con apice nelle ore serali. Non a caso, la maggior parte dello studio e del lavoro (sono traduttrice) l'ho sempre svolta di notte. Il silenzio e, soprattutto, l'assenza di attività intorno a me ha sempre favorito la concentrazione e il rendimento. Mai e poi mai rischierei rimandando all'indomani un lavoro; a meno che non si trattasse di un certo tipo di impegno, che richieda, ad esempio, una mente particolarmente fresca (tipo la revisione delle bozze di un testo da mandare in stampa). Il riposo, in questo caso, gioca un ruolo determinante soprattutto per gli occhi, che dopo ore e ore di stress al computer necessitano di recuperare (onde evitare, tra l'altro, spiacevoli "sviste" che porterebbero ad un risultato in perfetto stile "Top secret" ovvero un testo illeggibile).

    CITAZIONE (B Minor. @ 9/6/2011, 22:59) 
    CITAZIONE
    [...] io non voglio spegnere l'interruttore dell'attenzione, non sopporto l'idea di dover interrompere un "lavoro x" prima di averlo portato a compimento. Anche se ho sonno, il senso del dovere mi inchioda alla sedia (tanto per fare un esempio) e tutte le energie si convogliano automaticamente verso l'oggetto delle mie attenzioni.

    Mi succede sistematicamente, purtroppo. Probabilmente è il troppo "senso del dovere", sì.

    Ripensandoci, aggiungerei l'eccesso di curiosità... perché c'è un sottile gusto nel restare svegli quando tutti dormono; mi spiego: se ci fosse qualcosa di interessante da sapere (e per fortuna - o purtroppo - c'è sempre qualcosa - anzi, tanto! - che non sappiamo... :patpat: ), da scoprire in ciò che stiamo facendo, intorno a noi o fosse pure dall'altra parte del mondo (ah, la Rete! croce e delizia...), non correremmo il rischio di perdere l'attimo fuggente!
    :look: E' patologico, me ne rendo conto. E infatti sto cercando di cambiare stile. Ma la curiosità e il senso del dovere non amano essere mortificati... :omg:

    CITAZIONE (B Minor. @ 9/6/2011, 22:59) 
    Durante la pausa, infatti, il cervello aveva elaborato i dati dei quesiti, cosicché, al loro risveglio, tutti e tre erano pervenuti più facilmente alla risoluzione.

    Probabilmente dovremmo provare a fare anche noi così, Giusi. :patpat:

    Chi di noi due ci riuscirà per prima? :rotfl: :rotfl: :rotfl:
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    Molto carina e interessante questa leggenda, specialmente per la sua contestualizzazione storico-geografica.
    Mi ha fatto tornare in mente qualcosa di vagamente simile, fattoci conoscere tempo fa da Mari: QUI è possibile verificare la mia impressione in proposito. In virtù di ciò, sposto questa discussione nella sottosezione dedicata alle leggende metropolitane.
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    CITAZIONE (B Minor. @ 10/6/2011, 16:07) 
    CITAZIONE (Millam @ 10/6/2011, 14:48) 
    Meravigliosa poesia in musica.
    La prima colonna sonora di un ARTP appena nato. Emozione allo stato puro.
    Ascoltare.
    Sentire.
    Socchiudere gli occhi...
    ...e ritrovare un Tempo perduto.

    Grazie, Eva.

    Avevo evidenziato il termine "poesia" per due motivi, in realtà. Il primo, è quello che sicuramente hai colto anche tu: non c'era definizione più calzante di questa per "presentare" il brano. Il secondo è che ho riportato la poesia di Emily Dickinson da cui questa colonna sonora prende il nome nell'apposita sezione del forum ^-^

    Avevo notato il collegamento con la sezione dedicata alla Poesia, cosa che ho apprezzato molto sia per una questione di completezza dell'informazione, sia - soprattutto - per una sorta di rispetto verso "due forme di arte apparentemente così indipendenti l'una dall'altra, ma, di fatto, legate indissolubilmente, al punto che l'una ha ispirato l'altra." (Ho preso in prestito le tue parole, Eva, perché non ne avrei potute trovare di migliori :love: ).
    La mia scelta di lasciare grassetto e corsivo alla parola "poesia", quindi, non è stata casuale. Ho voluto sottolineare così l'adesione al concetto che avevi già espresso tu con tanta elegante puntualità.


    CITAZIONE (B Minor. @ 10/6/2011, 16:07) 
    Dal momento che studio il pianoforte e che l'anno scorso mi sono letteralmente innamorata di questo pezzo (anzi, in Inglese rende meglio: I fell in love with), decisi di procurarmi lo spartito e studiarlo. Dopo parecchi mesi sono riuscita nel mio intento, cosa che mi ha permesso di analizzarlo anche da un punto di vista tecnico.
    Più della metà delle note del brano sono silenziose, o meglio, sono un soffio di vento: i tasti devono essere a stento sfiorati, bisogna volare fra un intervallo e l'altro delle note effettivamente sonore. È un esercizio particolarmente impegnativo, ma è quello che (s)vela la bellezza intrinseca del brano.

    Solo una persona che conosce per esperienza personale il brivido caldo della passione che si sprigiona quando, al pianoforte, le dita cominciano a correre sui tasti avrebbe potuto scrivere una considerazione del genere:
    CITAZIONE
    Non ho ancora capito se sia più emozionante sentirla scivolare via o farla scivolare via dalle mie dita.

    In essa è contenuto il conflitto dell'artista, nel suo duplice ruolo di fornitore e di fruitore più o meno critico.

    CITAZIONE (B Minor. @ 10/6/2011, 16:07) 
    Se potessi usare una metafora per definirlo - lo ascolto ad occhi chiusi anche io, anzi, lo sento ad occhi chiusi -, lo paragonerei ad una passeggiata fra i ricordi, ad una accorata recherche interiore che tenta di addormentare le paure.

    :love:
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