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Voglio (e in parte devo) scrivere una poesia.
Le idee affollano la mia mente ma purtroppo non riesco a slegarle in qualcosa di sensato.
Qual'è il metodo migliore per scrivere una poesia e scogliere quel groviglio di idee che si annodano nella mia mente?
Edited by B Minor. - 30/1/2013, 22:08
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B Minor..
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Credo che non esistano vere e proprie "strategie", quando c'è di mezzo la poesia. Potrebbero venirmi in aiuto molte citazioni di scrittori del passato a conferma di quanto ti ho appena scritto, mentre molti altri confuterebbero quest'idea, sostenendo che quello della creazione poetica sia un processo laborioso, "premeditato" e studiato in ogni suo dettaglio.
Ebbene, in qualche modo, forse, lo è. Sta di fatto, però, che la maniera più efficace e più sentita per comporre una poesia è di certo quella di non imporselo. Ritengo non porti a molto dirsi: "devo/voglio scrivere una poesia". La tattica migliore è quella di insinuare a se stessi il bisogno della scrittura poetica, come veicolo di trasmissione di un sentimento, di uno stato d'animo, di una riflessione, di un'esperienza, di una descrizione e così via.
Se la poesia nasce spontaneamente, da una parte impossibile da identificare della propria interiorità, le idee si sbrogliano da sole verso dopo verso e ti guidano esse stesse nel procedere più opportuno. (: O, almeno, io sono convinta di questo e sono del parere che nemmeno le idee più contorte e ingarbugliate debbano far pensare che sia impossibile riportarle per iscritto, perché, anzi, di solito sono proprio quelle che danno gli input più pregevoli alla Poesia con la maiuscola.
Nel frattempo sei riuscito a buttare giù qualcosa? ^^. -
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Si, qualcosa ho buttato giù, ma è un abbozzo che non mi convince.
Nel senso che c'è l'idea, ma lo svolgimento non mi sconquiffera.. -
B Minor..
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Ti consiglio di leggere qualcosa (poeti, ma non per forza) e di non pensare al tuo componimento per un paio di giorni: impegna la mente e le idee in qualcos'altro, poi rileggi quel che hai scritto e vedi un po' se ti si illumina la lampadina giusta per terminarla e limarla al meglio. 
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vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,
E benché stiano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Perché essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime,
Perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi d'essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.
Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,
E con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere;
Perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'arco che sta saldo.
Scrivere una poesia. |
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