Mio raccontino

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  1. AngelaGringoire
     
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    Premetto che non sapevo dove postare,se ho sbagliato chiedo infinitamente scusa
    ^-^'
    Questo è una specie di racconto che mi è venuta giù in un periodo di "dolore":

    Non riesco a spiegare la stanchezza e il mal essere del periodo che trascorro.
    Sento il mio essere intrappolato,in una cella fatta di fili e di nodi,quasi impossibile da aprire.
    Vorrei poter scappare di qui e correre,correre fino a chè non trovo la libertà.
    Consapevolezza,ho la consapevolezza dello sbaglio che tre anni orsono feci.
    Ma ora è tempo di cambiare.
    E' tempo di prendere coscienza.
    Ciò che desidero sta volando via,quel desiderio di libertà.
    "Corri!Corri via da quella cella fino a che non trovi la libertà!"
    Sentìì questa voce che mi ripeteva questa frase...

    Sto continuando a scriverla e se vi piace posterò il resto :D

    Edited by B Minor. - 10/4/2012, 19:23
     
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  2. pulsar.f64
     
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    Continua.
    Sei nella fase della scrittura vera e propria, quella di pancia, quasi in stato ipnotico, piena di rabbia, lacrime, euforia. La fase in cui i pensieri e i ricordi sono voraci di parole, hanno bisogno di essere tirati fuori e buttati su un foglio bianco (o una tastiera).
    Poi non dimenticarti la fase del riordino di tutto il materiale scritto, quella dell'affinamento, del limae labor, della ricerca delle ripetizioni, dell'assestamento della punteggiatura, dei dubbi su accenti e doppie.
    Ti consiglio di far passare un bel po' di giorni tra una fase e l'altra, perchè le inesattezze e gli errori all'inizio tendono a restare nascosti ed escono allo scoperto col tempo, anche mesi.

    Scrivere è come traslocare: all'inizio si accumula tutto alla rinfusa, poi ci si chiude la porta di casa alle spalle e si comincia ad aprire le scatole e sistemare ogni cosa al suo posto, a formare gli incastri, a restituire a ogni pezzo la sua funzione, a ogni angolo il suo mobile. Prima l'impeto poi la pazienza. Prima il talento poi il lavoro.
    Continua.
    Ne vale la pena.
     
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  3. AngelaGringoire
     
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    Si,infatti so che dovrò rimodificare :P però sentivo il bisogno di postarla già e non so nemmeno io il perchè sinceramente
     
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  4. B Minor.
     
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    Ne vale la pena, Angela, sono d'accordo con Fabio. Il solo fatto che si tenti di scrivere, di razionalizzare ed osservare come "dall'esterno" pensieri che ci appartengono è una terapia senza eguali, forse il modo più economico (ed efficace e sincero e profondo) di dialogare con noi stessi senza la mediazione di nessuno.

    CITAZIONE
    Scrivere è come traslocare: all'inizio si accumula tutto alla rinfusa, poi ci si chiude la porta di casa alle spalle e si comincia ad aprire le scatole e sistemare ogni cosa al suo posto, a formare gli incastri, a restituire a ogni pezzo la sua funzione, a ogni angolo il suo mobile. Prima l'impeto poi la pazienza. Prima il talento poi il lavoro.

    Oggi ho letto un romanzo a cui queste tue parole mi hanno fatto immediatamente ripensare. Hai ragione in maniera allucinante, ed esatta, e bellissima.
     
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3 replies since 9/4/2012, 11:22   57 views
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