Catullo e Lesbia: carmi scelti

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  1. B Minor.
     
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    Catullo

    Gaio Valerio Catullo proveniva dalla Gallia Cisalpina e nacque precisamente a Verona nella Venetia et Histria. San Gerolamo, studioso che si era occupato di molti autori latini, pone l'87 a.C. ed il 57 a.C. come date di nascita e morte del poeta, tuttavia si è maggiormente propensi a ritenere che egli sia nato nell'84 e morto nel 54 a.C.
    Apparteneva ad una famiglia agiata e ben nota. Trasferitosi nella Capitale si suppone intorno al 61-60 a.C., cominciò a frequentare ambienti politici, intellettuali e mondani, conobbe personaggi influenti e conosciuti dell'epoca, come Quinto Ortensio Ortalo, Gaio Memmio, Cornelio Nepote, ed Asinio Pollione, infine ebbe contatti ostili con Cesare e Cicerone; con una stretta cerchia d'amici letterati, quali Licinio Calvo ed Elvio Cinna fondò un circolo privato e solidale per stile di vita e tendenze letterarie.
    Nel 57-56 a.C. fece parte della cohors praetoria, detta anche cohors amicorum, accompagnò Gaio Memmio in Bitinia e in quella circostanza andò per rendere omaggio alla tomba del fratello sita nella Troade. Quel viaggio non recò alcun beneficio al poeta, che ritornò senza guadagni economici, né la lontananza riuscì a fargli riacquistare la serenità perduta a causa dell'incostanza e dell'indifferenza di Lesbia nei suoi confronti.
    Catullo non partecipò mai attivamente alla vita politica, anzi voleva fare della sua poesia un ludus fra amici, una poesia leggera e lontana dagli ideali politici tanto osannati dai letterati del tempo. Tuttavia seguì la formazione del primo triumvirato, i casi violenti della guerra condotta da Cesare in Gallia e Britannia, i tumulti fomentati da Clodio, comandante dei populares, fratello della sua celebre amante Lesbia ed acerrimo nemico di Marco Tullio Cicerone, i patti di Lucca ed il secondo consolato di Pompeo.

    La relazione con Lesbia

    Secondo quanto riferisce Apuleio, la Lesbia di Catullo, così chiamata in onore di Saffo, poetessa dell'isola greca di Lesbo, è da identificare con una Clodia.
    Clodia è protagonista dell'orazione Pro Caelio di Cicerone. Difendendo il suo amico Marco Celio Rufo contro accuse gravi de vi (di sovversione violenta contro l'ordine pubblico), il grande oratore sosteneva che tutte queste accuse fossero fondate su nulla di più che la vanità ferita di Clodia, che era stata abbandonata dal suo amante Celio. In questo testo Clodia viene ritrattata come una matrona dell'alta aristocrazia, che vive la vita godereccia di una prostituta.
    Durante il suo soggiorno prolungato a Roma, Catullo ebbe con lei una relazione travagliata. Viene soprannominata nei carmi con lo pseudonimo Lesbia in riferimento alla grandezza della grande poetessa greca d'amore Saffo dell'isola di Lesbo. Lesbia, che aveva una decina d'anni più di Catullo, viene descritta dal suo amante non solo graziosa, ma anche colta, intelligente e spregiudicata. La loro relazione alternava periodi di litigi e di riappacificazioni ed è noto che l'ultima lettera che Catullo scrisse all'amata fu del 55 o 54 a.C., proprio perché in essa viene citata la spedizione di Cesare in Britannia.

    Fonti:
    Catullo e la relazione con Lesbia. (riadatt.)
    La relazione con Lesbia 2 (riadatt.)

    Un modo interessante per osservare la relazione fra Catullo e Clodia (o Lesbia, che dir si voglia) mi è sembrato quello di proporre alcuni carmi del Liber del poeta, all'interno del quale è possibile rintracciare alcune "tappe" della travagliata relazione fra i due amanti.
    Stando alle fonti disponibili, in particolare alla veemenza ciceroniana della Pro Coelio, è verosimile ritenere che Lesbia sia l'idealizzazione della vera Clodia, una sorta di trasfigurazione poetica: la sorella di Clodio era, in effetti, "amica di tutti", per utilizzare un'espressione di Cicerone stesso. Tuttavia, l'ardore e la sincerità con cui Catullo vive questo rapporto rendono la sua poesia estremamente coinvolgente, sempre attuale, veritiera nel conflitto interiore che attanaglia l'amante (inteso letteralmente come "colui che ama") e nel trasporto inestinguibile nei confronti dell'amata.
    A proposito dei componimenti, volevo far notare che, a partire dal carme 70, ma in maniera più marcata dal carme 72, è possibile notare una netta cesura di tono, rispetto all'entusiasmo dei componimenti precedenti: da quel momento, infatti, Catullo viene a conoscenza dei ripetuti tradimenti di Clodia e si rende conto di come questa sia venuta meno al "patto d'amore" da lui creduto indissolubile ed imperituro. Per quanto riguarda gli ultimi due carmi qui presenti, invece, essi fanno pensare ad una riappacificazione fra il poeta e la sua Lesbia, per quanto i timori di Catullo non smettano di tormentarlo, dopo la prima separazione.

    Carme 5

    Godiamoci la vita, mia Lesbia, l'amore,
    e il mormorio dei vecchi inaciditi
    consideriamolo un soldo bucato.
    I giorni che muoiono possono tornare,
    ma se questa nostra breve luce muore
    noi dormiremo un'unica notte senza fine.
    Dammi mille baci e ancora cento,
    dammene altri mille e ancora cento,
    sempre, sempre mille e ancora cento.
    E quando alla fine saranno migliaia
    per scordare tutto ne imbroglieremo il conto,
    perché nessuno possa stringere in malie
    un numero di baci cosí grande.

    Carme 8

    Povero Catullo, basta con le illusioni:
    se muore, credimi, ogni cosa è perduta.
    Una fiammata di gioia i tuoi giorni
    quando correvi dove lei, l'anima tua voleva,
    amata come amata non sarà nessuna:
    nascevano allora tutti i giochi d'amore
    che tu volevi e lei non si negava.
    Una fiammata di gioia quei giorni.
    Ora non vuole piú: e tu, coraggio, non volere,
    non inseguirla, come un miserabile, se fugge,
    ma con tutta la tua volontà resisti, non cedere.
    Addio, anima mia. Catullo non cede piú,
    non verrà a cercarti, non ti vorrà per forza:
    ma tu soffrirai di non essere desiderata.
    Guardati, dunque: cosa può darti la vita?
    Chi ti vorrà? a chi sembrerai bella?
    chi amerai? da chi sarai amata?
    E chi bacerai? a chi morderai le labbra?
    Ma tu, Catullo, resisti, non cedere.

    Carme 70

    Solo con te farei l'amore, dice la donna mia,
    solo con te, anche se mi volesse Giove.
    Dice: ma ciò che dice una donna a un amante impazzito
    devi scriverlo sul vento, sull'acqua che scorre.

    Carme 72

    Dicevi di far l'amore solo con me, una volta,
    e di non aver voglia, Lesbia, neppure di Giove.
    E io ti ho amato non come tutti un'amante,
    ma come un padre ama ognuno dei suoi figli.
    Ora so chi sei: e anche se piú intenso è il desiderio
    ti sei ridotta per me sempre piú insignificante e vile.
    Come mai, mi chiedi? Queste offese costringono,
    vedi, ad amare di piú, ma con minore amore.

    Carme 75

    Cosí per colpa tua, mia Lesbia,
    mi è caduto il cuore
    e cosí si è logorato nella sua fedeltà,
    che ormai non potrebbe piú volerti bene
    anche se fossi migliore
    o cessare d'amarti
    per quanto tu faccia.

    Carme 85

    Odio e amo. Me ne chiedi la ragione?
    Non so, cosí accade e mi tormento.

    Carme 87

    Nessuna donna potrà dire 'sono stata amata'
    piú di quanto io ti ho amato, Lesbia mia.
    Nessun legame avrà mai quella fedeltà
    che nel mio amore io ti ho portato.

    Carme 92

    Lesbia sparla sempre di me, senza respiro
    di me: morissi se Lesbia non mi ama.
    Lo so, son come lei: la copro ogni giorno
    d'insulti, ma morissi se io non l'amo.

    Carme 107

    Se contro ogni speranza ottieni
    ciò che desideravi in cuore,
    una gioia insolita ti prende.
    E questa è la mia gioia,
    piú preziosa dell'oro:
    a me tu ritorni, a me, Lesbia,
    a un desiderio ormai senza speranza,
    al mio desiderio ritorni,
    a me, a me tu ti ridai.
    O giorno luminoso!
    Chi vivrà piú felice?
    chi potrà mai pensare vita
    piú, piú desiderabile di questa?

    Carme 109

    Eterno, anima mia, senza ombre
    mi prometti questo nostro amore.
    Mio dio, fa' che prometta il vero
    e lo dica sinceramente, col cuore.
    Potesse durare tutta la vita
    questo eterno giuramento d'amore.


    Fonte.

    Edited by B Minor. - 10/3/2012, 23:10
     
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