Attentato a Oslo: per l’attentatore era necessario

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    Nuovi dettagli sull'attentato a Oslo: l'attentatore confessa e collabora. Era un atto atroce, ma necessario: trovato anche il suo memoriale di 1500 pagine in lingua inglese.



    Nella giornata di ieri [nb. cioè, il 22 luglio] un ordigno fatto in casa è esploso nel centro di Oslo mietendo vittime e feriti: poco più tardi su un’isola vicina una sparatoria costringe molti altri abitanti norvegesi alla resa. L’attentato è su larga scala e ad oggi si contano 92 morti e 97 feriti: questo è l’ultimo bilancio fornito dal capo della polizia. Molti corpi sono ancora in ricerca nell’acqua attorno alle isolette del fiordo, a 40 km da Oslo: si cerca anche tra le macerie degli edifici governativi.

    Behring Breivik, l’attentatore che è stato subito fermato, era un dipendente in un’azienda agricola che gli ha dato accesso al fertilizzante alla base dell’esplosivo costruito. Arrestato venerdì scorso, al termine della carneficina nell’isola di Utoya, starebbe collaborando dopo aver confessato: afferma di voler essere ricordato come il più grande mostro dopo la Seconda Guerra Mondiale, e il premier norvegese gli dà già atto perché questa strage è la peggiore dal 1945. Il tutto era pronto da due anni, si legge nel memoriale di Breivik, un manifesto di estrema destra e islamofobico con l’ultimo intervento che risale a tre ore prima dell’attentato.

    Era necessario, dice Breivik nel suo memoriale redatto in lingua inglese: serviva i cavalieri e i giustizieri, combatteva i marxisti e gli islamici. Tutto il documento era stato inviato ad un parlamentare dell’estrema destra norvegese, Terhi Kiemunki: lo riporta un quotidiano di Helsinki, Iltalehti. Nel documento viene spiegato precisamente come l’unico modo valido per intervenire sia il terrorismo, che servirà a risvegliare le masse: 1500 pagine di terrore nel suo Declaration of Independence.

    Si sospettava avesse agito insieme con qualche complice, ma ad oggi sembra che Breivik abbia agito esclusivamente da solo e che forse non avrebbe nemmeno accettato una collaborazione per il suo progetto folle. Ha commesso qualcosa di atroce, lo ammette, ma era necessario farlo. Intanto il numero delle vittime potrebbe salire.

    Fonte.

    Quel che non sono riuscita a trovare in rete è la notizia che i sistemi di sicurezza e di difesa della Norvegia non fossero stati messi alla prova da parecchio tempo: i servizi dell'ordine sono intervenuti, infatti, dopo ben venti minuti di sparatoria.
     
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0 replies since 25/7/2011, 09:07   34 views
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