Sul senso del Natale

Considerazioni ...fuori stagione!

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    Nella tarda serata di ieri, da una conversazione in tag, leggera e volutamente disimpegnata, è scaturita una discussione alquanto "fuori stagione" per quanto attiene il calendario e le temperature registrate nelle nostre città in questi giorni d'estate, ma sicuramente interessante e di stimolo ad un serio approfondimento. Tema del confronto, il Natale ed il modo in cui ciascuno di noi lo concepisce e lo vive.
    Riporto qui i messaggi della tag e quelli scambiati su MSN fra Anairam e la sottoscritta.
    E' gradita la più ampia partecipazione a questa discussione attraverso commenti seri e rispettosi, come sempre, dei diversi punti di vista.



    Anairam: L'estate e il Natale sono le cose che odio di più... :grr: :patpat:

    Millam: Mari, per piacere...non aiuta essere disfattisti. :patpat:

    ~A Change of Pace.: Anyr... Non puoi odiare il natale! :sigh:

    Anairam: Beh, sono cose che ti rimangono impresse una vita intera. Comunque, messaggio ricevuto: non lo dico più, ma PER ME E' COSI'. Ecco... :UU: :prr:

    Kopa91: Va beh, io non odierei mai il Natale XD è la festa più bella del mondo!!^^ I regali, i dolcetti, le feste in famiglia... :D Che bello^^
    SPOILER (click to view)
    ~A Change of Pace.: Oddio, è già tardi e non ho ancora finito il libro di oggi. Beh, rimedio adesso così poi vado a letto, buonanotte a tutti e sogni d'oro :smile:
    Kopa91: Buonanotte ragazzi^^ sogni d'oro anche a voi :) a domani^^
    Anairam: Buonanotte e sogni d'oro...
    Millam: Buonanotte anche da me...

    Millam: Prima, però, DEVO fare una precisazione: Natale è LA festa dell'Amore di Dio per tutti gli esseri umani. Si possono detestare le abbuffate, le tavolate chiassose, gli addobbi, le canzoncine, le tradizioni trite e ritrite, ...qualsiasi elemento "pagano". Ma NON IL NATALE IN SE'.
    Bada bene, Mari, che sono io, Giusi, a scrivere queste parole. Io che da quattordici anni SOFFRO ogni Natale festeggiato senza mio padre...

    Anairam: Mi scuso per ciò che ho scritto: non avrei dovuto. :(

    Millam: ...e senza quelle persone che avrei voluto avere vicino per tutta la vita.
    A volte si usano le parole, anche quelle molto forti, senza coglierne la portata. Capisco la seccatura dei "doveri" verso alcuni parenti o conoscenti che magari non amiamo frequentare... Ma non si può confondere il significato vero e profondo del Natale con ciò che gli è stato associato secondariamente.
    Sarebbe come odiare la Luce perché ci abbaglia...

    Anairam: Mi sento in difficoltà. Oltre a scusarmi, non posso scrivere altro. Le mie più sincere scuse.

    Millam: Non sono arrabbiata né offesa, Mari. Certe affermazioni, però, non rendono giustizia né a te né a Qualcuno molto più comprensivo e accogliente...

    Anairam: ...per me non è solo la seccatura dei "doveri" verso parenti o conoscenti che magari non amiamo frequentare... C'è molto di più, che va nel profondo. Io non odio o detesto senza motivo.

    Millam: Mari, stai tranquilla, per favore. Riflettici sopra magari.

    Mari: Sto tranquilla, ma per me non è solo "la seccatura dei "doveri" verso parenti o conoscenti che magari non amiamo frequentare..."
    E' proprio il momento in cui sento l'indifferenza e la freddezza dei sentimenti da parte dei miei....e della mia famiglia.

    Millam: Infatti io ho scritto che non rendi giustizia a te stessa...
    Esprimendoti come hai fatto, non mostri di essere quella persona piena di buoni sentimenti che invece sei.
    SPOILER (click to view)
    Millam: (posso spostare tutto in un topic?)
    Mari: (Certo.)
    Millam: (Aperto agli altri?)
    Mari: (Per me è indifferente.)

    Mari: Cosa dovrei scrivere? Che vedo i miei fare il diavolo a quattro per avere tutto pronto entro una certa ora e poi sederci a tavola a mezzanotte? Vedere come tutto si riduce ad un pasto come tutti gli altri? Sentire che niente profuma di "famiglia" e voglia di stare insieme? Che nessuno ti dà un bacio o un abbraccio... O sentirsi dire: "Buon Natale, tesoro. Ti auguro di essere felice." Nessun bigliettino, alcuna parola dolce e sentita...
    Giusi, perdonami... è per me un argomento troppo dolorso. Non voglio piangere ancora.

    Millam: Stavi già piangendo? Scusami, non potevo immaginarlo...poco fa sembravi serena...

    Mari: Tranquilla...tu puoi aprire il topic senza problemi, aggiornerò di tanto in tanto.

    Millam: Perché stavi già piangendo?

    Mari: Perché mi sono ricordata tutti gli anni precedenti passati così a Natale e mi sono sentita piccola, piccola quando hai scritto quelle cose in tag.
    Hai assolutamente ragione... sono io che non ho pesato le parole.

    Millam: Mi dispiace, ma credo davvero che non sia sventolando un presunto odio verso il Natale che tu possa sentirti migliore dei tuoi genitori o parenti. Il problema è nell'essere umano, non nel Natale.
    Tu puoi dare un senso, un valore, un contenuto diversi rispetto a ciò che ti è stato offerto fino ad ora. Perché tu sei diversa.
    Se i tuoi o chi per loro sono fatti in un certo modo, non puoi aspettarti che vivano il Natale in maniera profonda ed essenziale.
    Già è difficile per chiunque sottrarsi a certi "clichés" insostenibili e consumistici...
    Figuriamoci se si sono persi di vista certi doni che andrebbero, invece, rivalutati.
    I tuoi non sono né i primi né gli unici: tu sei diversa, però. Tu vedi chiaramente ciò che conta, i veri Doni da chiedere ed aspettare ...
    Sta a te, quindi, far sì che il TUO Natale si configuri in modo totalmente diverso dai precedenti. Non sei più una bambina, che vive ciò che le fanno vivere.
    Sei una giovane donna che sta ridisegnando la propria vita man mano che ridefinisce con precisione la propria personalità, la propria anima, i propri ideali, valori, sentimenti.
    Il TUO Natale sarà il Natale che offrirai ai tuoi figli, Mari... Fa' che sia intenso e basato su ciò che conta davvero.

    Mari: E' anche questo che mi fa piangere... Farò in modo (lo spero) di dare qualcosa in più ai miei figli e a chi mi starà accanto.

    Millam: Fa' che il doloroso ricordo legato al Natale della tua vita di figlia sia il punto di partenza per la creazione di una realtà autentica che sarà il Natale della tua vita di moglie e di madre.
    Chi non conosce il buio non apprezza la Luce...

    Mari: Ti ringrazio, Giusi: le tue parole sono preziose come sempre. :sigh:
     
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  2. pulsar.f64
     
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    Ieri notte ho assistito a un concerto suggestivo.
    Cattedrale, interno notte. Le note dell'organo rimbombano tra le ampie volute, riempiono le navate, rimbalzano sulle nostre teste.
    Forse è pertinente, forse no.
    Io il Natale lo vivo dentro. Completamente estraneo alla corsa al regalo, a qualsiasi aspetto pagano e commerciale.
    Per me Natale è la sua essenza. Riunite le persone più care, si trascorrono alcune ore in serenità. Il presepe e l'albero erano una bella consuetudine quando ero bambino. Oggi ne conservo l'aspetto simbolico.
    I soldi destinati ai regali li verso sui conti correnti di associazioni che portano sollievo a chi soffre, a chi è disperato, a chi non ha più niente.
    Questo da qualche anno è il mio Natale. Un momento di riflessione, un piccolo bilancio.
    Può essere anche soltanto una passeggiata in spiaggia con la pace nel cuore.
    Il resto, francamente, non mi interessa.

     
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  3. ~A Change of Pace.
     
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    CITAZIONE
    Completamente estraneo alla corsa al regalo, a qualsiasi aspetto pagano e commerciale.

    In tutta sincerità, io in ciò non ci vedo nulla di male. Secondo me se le due cose, aspetto "commerciale" e aspetto "religioso", riescono a combinarsi efficacemente (pur rispettando le diverse priorità) sì può davvero passare un Natale come un momento di allegria, di riflessione, di incontri.
     
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    Chiedo perdono a pulsar e a Change, perché, evidentemente, non ho saputo definire in modo inequivocabile quale taglio contavo di dare al presente topic.
    Cercherò di spiegarmi meglio adesso.
    Punto di partenza e, dunque, spunto di riflessione e tema centrale del topic, l'affermazione di Anairam circa il suo "presunto odio" per il Natale. A fronte della mia reazione in merito, la nostra Admin ha fornito delle motivazioni che, a suo parere, bastano a giustificare tale avverso sentimento.
    Nelle intenzioni della sottoscritta, questa discussione dovrebbe prendere il la e ruotare intorno al contenuto del dialogo riportato in apertura.
     
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  5. ~A Change of Pace.
     
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    Non avevo letto il topic con la dovuta attenzione, pardon. Per come la vedo io, le parole di Giusi sono più che giuste, "l'odio" di Mari è motivato (non voglio usare "giustificato"), ma mi/le chiedo: fino a che punto possiamo lasciarci trasportare dalle vicende, dalle persone e perdere così di vista il senso più profondo che sta dietro le cose? Poi tutto dipende anche da come si affrontano le difficoltà; mi viene in mente una storia che da bambino mi intristiva sempre, quella della piccola fiammiferaia. Ho sempre immaginato che fosse ambientata nel giorno di Natale, chissà perché poi, e l'ho sempre vista come il simbolo di chi non si lascia andare davanti alle difficoltà. Di chi apprezza la vita e le cose nonostante non abbia quella che, a parer comune, viene definita "vita degna d'essere vissuta".
    Come ha detto Giusi, per quanto possibile, impara da queste esperienze e fai in modo che i tuoi figli amino il Natale. In quel momento, forse, comincerai ad amarlo anche tu.
     
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  6. Kopa91
     
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    Ho letto la discussione molte volte, ma solo ora riesco a trovare le giuste parole per commentarlo.
    Per prima cosa, posso dire che oggi come oggi abbiamo completamente perso(parlo in generale, per carità) il vero significato del Natale, non più festa religiosa in cui celebriamo la nascita di Cristo in Terra, la gioia della vita, la speranza della rinascita interiore di ogni singolo essere vivente, ma la viviamo come una celebrazione dello sfarzo e del materialismo, dei regali costosissimi e delle cene abbondanti, dei week end a Courmayer o delle vacanze alle Bahamas, dei cine-panettoni e dei gossip. Non c'è più lo spirito di uguaglianza, non c'è più quella gioia che ogni giorno accompagnava i ragazzi e gli adulti quando si riunivano a tavola alla vigilia o quando andavano a mezzanotte in chiesa. Riunirsi insieme, festeggiare insieme, stare insieme.
    Per la prima volta senti veramente di appartenere ad una famiglia e che loro non ti lasceranno mai! Ricordo ancora quando, da bambino, ci riunivamo sempre a tavola in sala da pranzo con i miei nonni, i miei zii, i miei genitori e insieme aspettavamo con ansia la mezzanotte. Non mi importava molto dei regali, anche se impazzivo quando era l'ora di scartarli, però cercavo sempre di capire il vero messaggio e di vedere il Natale per la sua vera natura, oltre che spirituale, ma anche individuale e personale, perché in fondo tutti abbiamo il nostro Natale, inteso anche come pace interiore e come spirito che rigenera continuamente l'animo e il corpo, per prepararlo meglio alle gioie e alle insidie della vita.

    Come ha detto Stefano, molte storie ci fanno vedere come moltissima gente, come la piccola fiammiferaia, sebbene sole, abbandonate e lasciate al loro destino, continuino ad amare il Natale perché senza Natale, senza la nascita di Cristo in ognuno di noi, la vita come la conosciamo noi non avrà mai un senso.

    Concludo dicendo che non bisogna affatto odiare il Natale, ne tanto meno sentirsi soli...Perché qualcuno ci sarà sempre in quella notte, e quel qualcuno ha un nome: Gesù Bambino.


    Amate SEMPRE il Natale! In ogni sua forma. :^.^: :^.^:





    SPOILER (click to view)
    Mary non temere^^ vedrai che un giorno capirai cosa vuol dire veramente il Natale,e vedrai che è una delle gioie più belle e più emozionanti che la vita ci possa donare ^^


    Edited by Anairam - 11/8/2010, 12:46
     
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    CITAZIONE (~A Change of Pace. @ 11/8/2010, 00:52)
    Non avevo letto il topic con la dovuta attenzione, pardon.

    Nessun problema, Stefano: ti ringrazio e mi fa piacere che tu abbia potuto "completare" la tua risposta.

    CITAZIONE (~A Change of Pace. @ 11/8/2010, 00:52)
    [...] una storia che da bambino mi intristiva sempre, quella della piccola fiammiferaia. Ho sempre immaginato che fosse ambientata nel giorno di Natale, chissà perché poi, e l'ho sempre vista come il simbolo di chi non si lascia andare davanti alle difficoltà. Di chi apprezza la vita e le cose nonostante non abbia quella che, a parer comune, viene definita "vita degna d'essere vissuta".

    Mi piace moltissimo il richiamo alla piccola fiammiferaia: rende l'idea del diverso clima che può avvolgere persone anche molto vicine tra loro.
    E poi, pensando proprio al Natale in sé, alla sua origine storica, il Bambinello che, nascendo, ha cambiato le sorti del genere umano non è forse vissuto fra gente che nell'incomprensione, nell'indifferenza, nella superficialità, perfino nella cattiveria, trovava la propria modalità normale di vita? Tutto ciò non ha impedito che Egli si distinguesse e che la Sua Parola portasse buoni frutti. Anzi.

    Edited by Millam - 11/8/2010, 17:15
     
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    Sono trascorsi quasi quattro mesi dall'apertura di questo topic: era il 4 agosto, piena estate; allora ritenni opportuno scrivere come sottotitolo "Considerazioni...fuori stagione!"
    Ormai, però, il Natale è alle porte e per tale motivo credo sia giunto il momento di "rispolverare" questa discussione, nell'auspicio che il confronto si allarghi, coinvolgendo il maggior numero di persone.
    Lascio, dunque, spazio a qualcun altro... :blinkk:
     
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  9. B Minor.
     
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    CITAZIONE (Millam @ 30/11/2010, 17:49) 
    Sono trascorsi quasi quattro mesi dall'apertura di questo topic: era il 4 agosto, piena estate; allora ritenni opportuno scrivere come sottotitolo "Considerazioni...fuori stagione!"
    Ormai, però, il Natale è alle porte e per tale motivo credo sia giunto il momento di "rispolverare" questa discussione, nell'auspicio che il confronto si allarghi, coinvolgendo il maggior numero di persone.
    Lascio, dunque, spazio a qualcun altro... :blinkk:

    Giusi, sebbene con più di un anno di ritardo, colgo l'occasione per inserirmi in questo topic, anche per me molto sentito.
    Ho letto la tua conversazione con Mari dell'anno scorso e, nonostante lei non sia più presente sul forum, credo abbia ugualmente espresso il mal-essere di un disagio che non riguarda solo la sua esperienza e sul quale bisognerebbe interrogarsi. Mi capita spesso, in particolare negli ultimi anni, di sentir dire: "Non percepisco più la stessa atmosfera, la stessa serenità, durante il Natale". E, in alcuni casi, ciò accade a livello non solo esistenziale, ma anche religioso.

    Per quanto mi riguarda, ho sempre trascorso questa festa nella maniera più splendida possibile, con i parenti a me più vicini e più cari, fra le luci di un albero addobbato per l'occasione, carico di promesse, e fra dolci, pizze, frutta secca, presepe, musica, risate e gesti d'affetto.
    Non è mai venuta meno una certa "magia" nell'aria, come la sensazione che qualcosa di meraviglioso, di inatteso, eppure tanto a lungo sperato, potesse ancora accadere, in tempi oltretutto brevi. Quando ero più piccola, in realtà, tale percezione era senza nome e durava qualche ora: c'era l'attesa febbrile dei regali, la gioia del riunirsi, l'euforia nello scambiarsi gli auguri, la certezza che quella giornata fosse speciale, ma non ne afferravo fino in fondo il motivo. La accettavo come una cosa che così doveva essere - e che così era.
    La prima volta che ho percepito in modo differente il Natale è stato nel 2004, quando, nel giorno di Santo Stefano, uno tsunami che tutti ricorderemo ha colpito le coste thailandesi ed indonesiane. Allora avevo nove anni ed ho riflettuto sul fatto che non tutti erano fortunati quanto me, che trascorrevo le feste al caldo, perfino tra film e spot pubblicitari mandati in onda per l'occasione: ho iniziato a credere che fosse l'affetto di chi mi circondava a rendere splendido il Natale, la condivisione, la possibilità di sorridere a vicenda di un niente, credere possibile qualsiasi cosa e stilare liste di desideri improbabili, ma sinceri e sentiti, che nessuno osava ridicolizzare.

    Questo, per quanto felice per altri motivi, sarà il primo Natale che trascorrerò senza mio nonno, una persona a cui sono stata profondamente ed estremamente legata fino alla sua morte. In tal senso, quindi, posso forse immaginare (non dico "capire", o "sapere", ma immaginare sì) come tu, Giusi, debba esserti sentita ad ogni festa passata senza tuo padre.
    Eppure, l'idea che io non possa fargli gli auguri come ogni anno non mi rattrista troppo: già da ora, invece, sto riflettendo su quanto fortunata io sia stata ad averlo accanto così a lungo, su quanto abbia imparato grazie a lui, compreso un certo senso di non-arrendevolezza davanti alle difficoltà. Grazie a lui ho imparato che rifugiarsi fra le parole ed il conforto di chi ci ama è un toccasana per sentirsi meglio, poiché la mancanza di qualcuno può essere così trasformata in affetto nei confronti del suo ricordo, in gratitudine nei confronti dei momenti trascorsi assieme, in reciproca consolazione al pensiero che il Natale simboleggi ancora l'esistenza di una speranza mai in procinto di estinguersi circa la nostra sorte in questa vita ed in una possibile altra.

    Ritengo che quel senso di vuoto, forse di frustrazione a cui alludeva Mari sia causato, al contrario, dalla presa di coscienza che tale disposizione d'animo non appartenga né a noi né a chi ci circonda. E non credo sia una colpa detestare tale atmosfera: probabilmente, proprio per il fatto che avremmo voluto trascorrere il Natale più in armonia, tendiamo a non poterne soffrire il ciclico ripresentarsi. Giusi faceva giustamente notare (a proposito di Mari, sebbene il discorso possa essere considerato anche a livello generale):

    CITAZIONE
    Il problema è nell'essere umano, non nel Natale. Tu puoi dare un senso, un valore, un contenuto diversi rispetto a ciò che ti è stato offerto fino ad ora. Perché tu sei diversa. [...] Già è difficile per chiunque sottrarsi a certi "clichés" insostenibili e consumistici... Figuriamoci se si sono persi di vista certi doni che andrebbero, invece, rivalutati. [...] Tu sei diversa, però. Tu vedi chiaramente ciò che conta, i veri Doni da chiedere ed aspettare... Sta a te, quindi, far sì che il TUO Natale si configuri in modo totalmente diverso dai precedenti. [...]

    Sottoscrivo in pieno. L'unica - non trascurabile - difficoltà è che, essendo il problema nell'essere umano, può risultare laborioso scavare dentro di sé per recuperare un significato del Natale che nessuno si è preso la briga di insegnarci, per motivi che non possono essere qui indagati e che non mi sentirei di condannare a scatola chiusa - anche perché, come non considerare l'eventuale sofferenza nascosta nel cuore di una madre di famiglia ormai incapace di vivere una festa come questa con lo spirito di un tempo e che non sa, quindi, trasmetterne l'allegria ai propri figli, per quanto lo desidererebbe?
    È proprio vero che, lasciati a noi stessi, fatichiamo a trovare nella nostra sola interiorità quel che altri hanno imparato dallo scambio affettivo ed umano con terzi; ciò non toglie, tuttavia, che il Natale resti, di per sé, una ricorrenza carica di significato, con un'aureola di sacralità che manterrebbe anche se, paradossalmente, svuotata di qualsiasi significato prettamente religioso. Non è un caso che anche non cristiani la conoscano, infatti; non è un caso che, nel periodo dell'Avvento, tutti tendano a sentirsi più buoni. Non che ciò sia del tutto sano, dal momento che dovremmo trovare un "molla", una ragione per sentirci costantemente buoni, ad agosto come a febbraio, a marzo come ad ottobre; ma come negare la bellezza di una festa che, potenzialmente, coinvolge in maniera tanto profonda e che consente di mettere alla prova se stessi nel perenne tentativo di migliorarsi, riscoprirsi fiduciosi, ancora con la volontà di realizzare i più sinceri bisogni del proprio cuore?

    Edited by B Minor. - 10/12/2011, 23:42
     
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  10. rondineaprimavera
     
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    Belli come pensieri complimenti :)
     
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    CITAZIONE (rondineaprimavera @ 24/12/2011, 10:42) 
    Belli come pensieri complimenti :)

    Grazie, mi fa piacere che le nostre riflessioni ti abbiano coinvolta/o. ...Se volessi unirti a noi sarebbe di certo un arricchimento per tutti! Comunque, auguri! :love:
     
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10 replies since 7/8/2010, 05:22   679 views
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