Filastrocche sull'anno nuovo e sui mesi dell'anno

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  1. Millam
     
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    Filastrocche e poesie sul mese di maggio


    "Filastrocca di maggio"
    Filastrocca del bel maggio
    col vestito della festa,
    che hai cucito lesta lesta
    quando il sol ti dava un raggio.
    Filastrocca dei colori:
    bianco, rosso, azzurro e giallo,
    mentre il grano, come un gallo,
    la sua cresta mette fuori.

    * * *

    "Le rose di Maggio"
    (di Pietro Mastri)
    Rose rosse... Vere rose!
    Tutto il mondo fiorito di rose!
    Tutto il mondo odoroso di rose!
    Anche dove men te l'aspetti
    nei giardini fatti serpai,
    fra le ortiche e i cardi a mazzetti,
    ecco, s'accendono rosai.
    S'arrampicano le rose
    ai cancelli arrugginiti;
    s'affacciano a mura corrose;
    si concimano di detriti.
    Anche negli orti dei conventi
    per le aiuole di nuove lattughe,
    dove, ancora sonnolenti,
    passeggiano le tartarughe;
    anche lì che fioritura
    di rose! E un odor da lontano,
    che vince ogni clausura:
    odor di mese mariano.
    E le chiesine di campagna?
    Le più nude e poverine
    han sugli altari di lavagna
    rose doppie e rose canine.
    Perfino in quei brevi sterrati
    nei cortili degli ospedali
    dove guardano al sole i malati
    col viso cereo sui guanciali,
    v'è luce di rose maggesi;
    e che dolce malinconia
    di speranza in quegli occhi accesi
    di febbre e di nostalgia.
    Perfino, sì, nei cimiteri
    le rose di rosee foglie
    fanno siepe lungo i sentieri
    solinghi, e nessuno le coglie;
    fioriscon tra lampade e ceri
    sui morti sempre più folti...

    * * *

    "Il giardino nel bosco"
    (di Giuseppe Fanciulli)
    In un mese di maggio
    era nato sul limite di un bosco
    un piccolo giardino,
    così, per un capriccio di natura
    o uno scherzo del vento.
    V'era di tutto: viole, ciclamini,
    rose, bottoni d'oro,
    gladioli bianchi e azzurri fiordalisi;
    lungo il tronco di un leccio,
    alti su l'erbe i freschi semprevivi,
    salivano i convolvoli.
    Tanta bellezza invero era sciupata,
    chè la zona del bosco
    era lontana e mai nessun vi andava.
    Ma, ugualmente felici,
    i fiori si scaldavano al buon sole;
    e facevan festa
    ai leprotti, agli insetti ed agli uccelli:
    a tutte le creature viventi
    oppure solo di passaggio
    nei boschi a maggio.

    * * *

    "Canzoncina di Maggio"
    (di Ugo Ghiron)
    « Dolce maggio, maggio d'oro»
    canta il coro
    degli snelli
    passeretti e dei fringuelli,
    tra le fronde.
    « Maggio, maggio benedetto! »
    su dal cielo,
    da ogni tetto,
    gaio il coro
    delle rondini risponde.
    E s'incrociano per l'aria,
    via tra voli, via tra frulli,
    i garriti, i cinguettii
    che salutano il tuo raggio,
    dolce maggio.
    E odorose,
    dai giardini,
    a te ridono le rose;
    e dai campi,
    (mentre il sole gitta lampi)
    buone e sole
    ti fan festa
    pur le timide viole...

    * * *

    "Maggio"
    (di Diego Valeri)
    Ma mi dite che cos'ha
    questa sera la piccola città?
    Ma mi dite perché mai
    questa saggia bottegaia
    sempre grave e intesa al sodo,
    fa la matta a questo modo?
    Si direbbe che il profumo
    della glicine e del tiglio
    le abbia messo lo scompiglio
    nel cervello.
    Certamente io mai non vidi
    il mio truce salumaio
    stare in ozio
    come adesso,
    sulla soglia del negozio
    e sorridere a se stesso
    così gaio.
    Certamente il calzolaio
    non cantò mai come canta
    questa sera,
    delicato appassionato,
    « e mia sposa sarà la mia bandiera... »
    «Avvocato, buona sera!
    Avvocato, come va?»
    L'avvocato non fa caso
    non mi vede, né mi sente,
    e mi passa sotto il naso
    fischiettando allegramente,
    e rotando a mulinello
    la sua mazza.
    Nella piazza
    è un tumulto di bambini
    piccinini:
    un concerto stonatello
    di grilletti canterini
    cui fa il basso la campana
    del castello...
    Ma mi dite, ma mi dite, che cos'ha
    stasera questa pazza di città?

    * * *

    "Maggio"
    (di Silvia Marincola)
    O Madonnina bionda!... Madonnina
    ch'hai le fragili mani strette a croce
    sopra la veste candida e turchina!...
    T'hanno portato i bimbi quelle rose
    fiammanti della siepe; l'han deposte
    ai tuoi piedi: manine timorose
    che sfiorano la tua mano di gesso
    con un trepido tocco e che, congiunte,
    sulla bocca, ne velano il sommesso
    misterioso pregare: «Ave Maria,
    che sei la mamma santa di Gesù...
    fammi crescere buono... Così sia! »
    E' sera. La chiesetta del villaggio
    splende di tanti lumi: e tu sorridi,
    o Madonnina: è ritornato Maggio!

    * * *

    "È Maggio"
    (di Giovanni Pascoli)
    A maggio non basta un fiore.
    Ho visto una primula: è poco.
    Vuoi nel prato le prataiole:
    è poco: vuole nel bosco il croco.
    È poco: vuole le viole; le bocche
    di leone vuole e le stelline dell'odore.
    Non basta il melo, il pesco, il pero.
    Se manca uno, non c'è nessuno.
    È quando è in fiore il muro nero
    è quando è in fiore lo stagno bruno,
    è quando fa le rose il pruno,
    è maggio quando tutto è in fiore.

    * * *

    "Maggio"
    (di Teresah)
    « Viva maggio, mese d'oro! »
    Canta il coro
    degli uccelli
    pazzerelli
    sulle gronde
    tra le fronde.
    « Viva maggio, mese d'oro! »
    « Viva maggio, mese bello! »
    Canta il bimbo
    ridarello,
    con le rose più odorose,
    le ciliegie
    saporose...
    « Viva maggio, mese bello!»

    * * *

    "Maggiolata"
    (di C. Mazzoleni)
    Ora tu vieni, o maggio, dolce mese,
    che porti cieli azzurri e verdi prati,
    e rose per gli altari delle chiese,
    e fioriti giardini profumati.
    O generoso maggio, ben tornato
    col riso dei fanciulli saltellanti
    nei più rosei tramonti del Creato,
    col volo degli uccelli cinguettanti
    le garrule canzoni in armonia!
    O generoso maggio, ti saluto!
    Nel dolcissimo nome di Maria
    a te porgo, felice, il benvenuto.

    * * *

    "Pioggia di Maggio"
    (di Renzo Pezzani)
    Passa una nuvola come un cigno
    dentro il cielo senza rughe.
    Scioglie la pioggia nell'orto verdigno,
    tocca fronde, lava lattughe.
    Sfatta la nuvola rimane il bello
    e questo fiato da bocca di fiore,
    l'orto fresco di colore
    e la musica d'un ruscello.
    Rimane il cielo così pulito
    con un'allodola così sincera
    che appena dici una preghiera
    già cammina nell'infinito.

    * * *

    "Maggio"
    (di M.R. Messina)
    Maggio, sempre cortese,
    è il mese delle rose:
    porta dolci sorprese
    e promesse festose.
    Passa ovunque gradita
    un'aria profumata:
    ride, paga di vita,
    ogni cosa creata.

    * * *

    "Maggio"
    (di Renzo Pezzani)
    Il grano granisce nei campi;
    le nubi sono armate di lampi;
    la roggia è piena
    di acqua spensierata e serena.
    Metton fiori i balconi,
    il bucato fa bandiera;
    dolce fanciulla, la sera
    s'ingioiella di costellazioni.
    Il giorno è un lungo mattino,
    un vitello è nella stalla;
    sulle aie si balla
    dietro il suono d'un pellegrino.
    E il cimitero, poverino,
    è verde come un giardino.

    * * *

    "Chiesa di Maggio"
    (di Giovanni Pascoli)
    Sciama con un ronzio d'ape, la gente
    da la chiesetta in sul colle selvaggio;
    e per la sera limpida di maggio
    vanno le donne a schiera, lente lente.
    E passano tra l'alta erba stridente,
    e pare una fiorita il lor passaggio;
    le attende, a valle, tacito il villaggio
    con le capanne chiuse e sonnolente.
    Ma la chiesetta ancor nell'alto svaria
    tra le betulle, e il tetto d'un intenso
    rossor sfavilla nel silenzio alpestre.
    Il rombo delle pie laudi nell'aria
    palpita ancora: un lieve odor d'incenso
    sperdesi tra le mente e le ginestre.

    * * *

    "Maggio"
    (di M. Boletti Bonardi)
    Maggio:fragranza di mille rose
    sereni incanti d'albe e tramonti,
    voli e gorgheggi negli orizzonti,
    danze amorose
    d'api sui fiori. Il ciel sorride
    a questa vita fulgente e nuova,
    la rondinella gaia ritrova
    il nido e stride
    piena di vita. Oh, dolce amore!
    Tutto è bellezza, fascino, pace;
    scende la calma, santa e verace,
    in ogni cuore.
    Maggio è tornato pien di promesse
    ed ha per tutti luce e sorrisi:
    nei campi s'alza, tra i fiordalisi,
    copiosa messe.







    Edited by Millam - 4/5/2009, 21:20
     
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