Posts written by Millam

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    Hai ragione, Luana: sono problemi! Ma c'è chi sta molto molto peggio... Spero valga lo stesso per te. ^^
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    Solo per un caso fortuito ho letto la presentazione di Quoll appena inviata; mi sento dunque in dovere di dar subito riscontro alle sue parole.

    Mi rivolgo direttamente a te, Marco. Anche se non ti conosco, se non so fino a che punto hai messo a nudo la tua anima, sento che il ritratto che hai tracciato di te stesso è un po' l'emblema del disagio che molti adolescenti (e non solo) vivono di questi tempi.
    Mi colpisce il tuo scegliere di fermarti qui... e te ne ringrazio. Certo, è una bella responsabilità, un'occasione. :UU: Spero di riuscire a meritare la tua fiducia.
    Non ti nascondo che mi farebbe sicuramente piacere poter dare qualcosa - un seppur piccolo contributo - alla tua ricerca di contenuti e di stimoli; magari un po' di Verità e di Vita, scritte con le iniziali maiuscole non per presunzione, ma per rispetto di un'autenticità voluta e perseguita malgrado tutto e tutti. Anche a costo di rinunce pesanti o scelte impopolari. Proprio perché anche io (e non sono certo la sola qui) non riesco ad accontentarmi.
    Ti do quindi il benvenuto fra i Cercatori del Tempo, e ti auguro di trovare, prima o poi, ciò per cui vale davvero la pena scegliere di scegliere la vita.

    Edited by Millam - 1/11/2011, 01:00
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    :love:
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    n_autunno_uva_castagne


    Aria d'autunno... fresca, umida, a volte pungente. Ma che splendidi colori per le strade e sulle nostre tavole, e quanti profumi!
    Godiamoci ciò che questa stagione ci offre, e viviamo con un sorriso questo mercoledì!
    :byebye:

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    L'aria è più fresca... ormai l'autunno è arrivato:
    un caminetto acceso è qualcosa di impagabile!


    domenica_057


    Un abbraccio a xandy, ciambottinaferdi, lucechiara, Karoline,
    e a tutti i "Visitatori per caso" che arrivano quotidianamente su ARTP!

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    CITAZIONE (B Minor. @ 12/9/2011, 00:10) 
    A proposito di quella giornata, mi è venuta in mente una composizione in versi di Alessandro Baricco che riporto di seguito. La lessi tempo fa, mi è rimasta impressa per l'immediatezza delle sensazioni che riuscì a trasmettermi, credo.

    Ho letto solo ora il post di Eva - e me ne dolgo - per cui solo ora mi accingo a segnalare l'impatto emotivo che il suo contenuto ha avuto su di me.
    Baricco è una personalità molto complessa e spesso il suo scrivere può risultare difficile e poco trasparente: questione di "intelligenze emotive" diverse, suppongo (quelle del lettore e dello scrittore, intendo); non certo mancanza di apprezzamento o capacità narrativa insufficiente.
    Nel caso della composizione riportata da Eva a proposito della tragedia dell'11 settembre 2001, invece, tutto è assolutamente semplice, lineare, verosimile. No, non "verosimile" - purtroppo: vero.
    Ognuno di noi, che sia abbastanza grande da serbare un ricordo cosciente di quel giorno di dieci anni fa, ha ancora impresse negli occhi le immagini di un immane orrore che nell'istante stesso in cui prendeva forma sfuggiva a qualsiasi logica umana.

    ...ti staccano una storia
    inverosimile di aerei e
    grattacieli, ma và via, dai,
    lasciami perdere che oggi è già
    una giornata difficile, ma lui
    non ride e dice: ti giuro che è
    vero.


    Quanta realtà e quale drammaticità in quest'immagine apparentemente banale: pur conoscendo il male, stentavamo a concepire un disegno così malvagio.

    Ricorderemo l'istante
    passato a cercare in quella voce
    una qualunque sfumatura di
    ironia, senza trovarla. Ti giuro
    che è vero.


    Le parole di mia madre, allibita e tremendamente angosciata. Sulla porta di casa, spalancata in un abbraccio spaurito, l'orecchio teso alla tv.

    E tutti
    ci ricorderemo dove eravamo in quel
    momento.


    Proprio così: niente di quel giorno è andato perduto.
    Anche se, come scrive Baricco, la sensazione - allora - fu proprio quella di

    risvegliarsi con la Storia
    addosso. Che vertigine.
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    Ciao Steve

    Alla fine il cancro al pancreas è stato più forte di lui. Steve Jobs è morto a soli 56 anni, dopo aver lottato fino alla fine. Così la Apple, l'azienda che ha fondato nel 1976, a soli 21 anni, con Steve Wozniak, resta senza leader carismatico.

    Jobs non voleva arrendersi, tanto che a giugno è stato proprio lui, ridotto quasi a pelle e ossa, a presentare l'ennesima innovazione tecnologica di Apple, iCloud. Non sapeva che quella sarebbe stata l'ultima apparizione pubblica. Almeno fino alla fine di agosto, quando è stato costretto a dimettersi e a lasciare le redini a Tim Cook.

    CITAZIONE
    La lettera di dimissioni di Steve Jobs (25 agosto 2011).

    "Al Consiglio di amministrazione di Apple e alla comunità Apple.

    Ho sempre detto che se mai fosse venuto un giorno in cui non avrei più potuto svolgere i miei doveri e compiti come ad di Apple, sarei stato il primo a farvelo sapere. Purtroppo, quel giorno è arrivato.
    Con la presente mi dimetto da ad di Apple. Vorrei servire, se il consiglio lo riterrà, come presidente e membro del consiglio, e dipendente Apple.
    Per quanto riguarda il mio successore, raccomando decisamente che eseguiamo il nostro piano di successione e nominiamo Tim Cook amministratore delegato di Apple.

    Ritengo che i giorni più brillanti e innovativi di Apple le siano davanti. E aspetto con ansia di vederli, e di contribuire al suo successo in un nuovo ruolo.

    Ho incontrato alcuni dei migliori amici della mia vita ad Apple, e vi ringrazio per i molti anni in cui ho potuto lavorare al vostro fianco. Steve"



    Fonte.

    "Il mondo ha perso un visionario", ha detto Barack Obama. Un visionario che ha "inventato" l'interfaccia grafica e ha trasformato il computer in uno strumento veramente alla portata di tutti. Che qualche anno dopo ha stravolto il mondo della musica con l'iPod e l'ha "salvato" dalla pirateria con l'iTunes. Per non parlare di iPhone e iPad: cosa sarebbe senza questi prodotti il mercato di smartphone e tablet?

    Il mondo si stringe attorno all'uomo "che ha inventato il futuro". Persino i concorrenti - Microsoft e Google in testa - gli rendono omaggio, certi di aver perso un rivale, ma soprattutto un innovatore, che ha anticipato i tempi e spesso "creato" nuovi mercati: "Molte volte la gente non sa quel che vuole finchè non glielo fai vedere", sosteneva già nel 1998.

    La commozione è tangibile anche nei commenti dei lettori del giornale: "Un genio", "ci ha cambiato la vita", "ci mancherai", sono le parole più usate. E poi le testimonianze di chi, seguace di Microsoft, ha scoperto da poco il mondo della Mela morsicata: "Niente di più di quello che serve, tutto quello che serve. Ora lavoro ancora su Windows ma con il mio MacBook; e telefono con iPhone (non guardo più le vetrine dei telefoni), leggo i libri con iPad e il computer di casa è un MacMini di vecchia generazione. Niente è stato più come prima ... ed è successo solo l'anno scorso. Ho fatto appena in tempo", scrive Mauro.

    Mentre il mondo si chiede cosa ne sarà ora di Apple, di lui ci restano le sue frasi, i suoi motti. Indimenticabile è il discorso che tenne nel 2005 davanti ai neolaureati dell'Università di Stanford: "Siate affamati, siate folli", esortava Jobs.

    "Pensiamo che il Mac si venderà a zilioni. Noi siamo stati il gruppo di persone che ha deciso se fosse un buon prodotto o meno. Non abbiamo fatto ricerche di mercato. Volevamo solo costruire il migliore prodotto possibile", sosteneva nel 1985. E deve averlo pensato anche negli anni successivi. Del resto, la tenacia era il suo forte:
    "Sono convinto che metà di ciò che separa un imprenditore di successo da uno senza successo sia la pura perseveranza".

    Il suo mantra? "Focalizzazione e semplicità". Gli stessi valori che ha messo nei suoi prodotti. E che li hanno portati al successo.


    jpg




    Fonte.
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    Di seguito, "il testo del discorso più famoso di Steve Jobs.
    Le sue parole, pronunciate il 12 giugno 2005 all’Università californiana di Stanford, nella solenne cerimonia per i neolaureati, hanno lasciato il segno."

    steve_jobs



    Sono onorato di essere qui con voi oggi, nel giorno della vostra laurea presso una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. A dir la verità, questa è l'occasione in cui mi sono di più avvicinato ad un conferimento di titolo accademico. Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita. Tutto qui, nulla di speciale. Solo tre storie.

    La prima storia parla di "unire i puntini".

    Ho abbandonato gli studi al Reed College dopo sei mesi, ma vi sono rimasto come imbucato per altri diciotto mesi, prima di lasciarlo definitivamente. Allora perchè ho smesso?

    Tutto è cominciato prima che io nascessi. La mia madre biologica era laureanda ma ragazza-madre, decise perciò di darmi in adozione. Desiderava ardentemente che io fossi adottato da laureati, così tutto fu approntato affinché ciò avvenisse alla mia nascita da parte di un avvocato e di sua moglie. All'ultimo minuto, appena nato, questi ultimi decisero che avrebbero preferito una femminuccia. Così quelli che poi sarebbero diventati i miei "veri" genitori, che allora si trovavano in una lista d'attesa per l'adozione, furono chiamati nel bel mezzo della notte e venne chiesto loro: "Abbiamo un bimbo, un maschietto, ‘non previsto'; volete adottarlo?". Risposero: "Certamente". La mia madre biologica venne a sapere successivamente che mia mamma non aveva mai ottenuto la laurea e che mio padre non si era mai diplomato: per questo si rifiutò di firmare i documenti definitivi per l'adozione. Tornò sulla sua decisione solo qualche mese dopo, quando i miei genitori adottivi le promisero che un giorno sarei andato all'università.

    Infine, diciassette anni dopo ci andai. Ingenuamente scelsi un'università che era costosa quanto Stanford, così tutti i risparmi dei miei genitori sarebbero stati spesi per la mia istruzione accademica. Dopo sei mesi, non riuscivo a comprenderne il valore: non avevo idea di cosa avrei fatto nella mia vita e non avevo idea di come l'università mi avrebbe aiutato a scoprirlo. Inoltre, come ho detto, stavo spendendo i soldi che i miei genitori avevano risparmiato per tutta la vita, così decisi di abbandonare, avendo fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. OK, ero piuttosto terrorizzato all'epoca, ma guardandomi indietro credo sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell'istante in cui abbandonai potei smettere di assistere alle lezioni obbligatorie e cominciai a seguire quelle che mi sembravano interessanti.

    Non era tutto così romantico al tempo. Non avevo una stanza nel dormitorio, perciò dormivo sul pavimento delle camere dei miei amici; portavo indietro i vuoti delle bottiglie di coca-cola per raccogliere quei cinque cent di deposito che mi avrebbero permesso di comprarmi da mangiare; ogni domenica camminavo per sette miglia attraverso la città per avere l'unico pasto decente nella settimana presso il tempio Hare Krishna. Ma mi piaceva. Gran parte delle cose che trovai sulla mia strada per caso o grazie all'intuizione in quel periodo si sono rivelate inestimabili più avanti. Lasciate che vi faccia un esempio:

    il Reed College a quel tempo offriva probabilmente i migliori corsi di calligrafia del paese. Nel campus ogni poster, ogni etichetta su ogni cassetto, erano scritti in splendida calligrafia. Siccome avevo abbandonato i miei studi ‘ufficiali'e pertanto non dovevo seguire le classi da piano studi, decisi di seguire un corso di calligrafia per imparare come riprodurre quanto di bello visto là attorno. Ho imparato dei caratteri serif e sans serif, a come variare la spaziatura tra differenti combinazioni di lettere, e che cosa rende la migliore tipografia così grande. Era bellissimo, antico e così artisticamente delicato che la scienza non avrebbe potuto ‘catturarlo', e trovavo ciò affascinante.

    Nulla di tutto questo sembrava avere speranza di applicazione pratica nella mia vita, ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Machintosh, mi tornò utile. Progettammo così il Mac: era il primo computer dalla bella tipografia. Se non avessi abbandonato gli studi, il Mac non avrebbe avuto multipli caratteri e font spazialmente proporzionate. E se Windows non avesse copiato il Mac, nessun personal computer ora le avrebbe. Se non avessi abbandonato, se non fossi incappato in quel corso di calligrafia, i computer oggi non avrebbero quella splendida tipografia che ora possiedono. Certamente non era possibile all'epoca ‘unire i puntini'e avere un quadro di cosa sarebbe successo, ma tutto diventò molto chiaro guardandosi alle spalle dieci anni dopo.

    Vi ripeto, non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi paiono senza senso possano in qualche modo unirsi nel futuro. Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il vostro karma, la vostra vita, il vostro destino, chiamatelo come volete... questo approccio non mi ha mai lasciato a terra, e ha fatto la differenza nella mia vita.

    La mia seconda storia parla di amore e di perdita.

    Fui molto fortunato - ho trovato cosa mi piacesse fare nella vita piuttosto in fretta. Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena vent'anni. Abbiamo lavorato duro, e in dieci anni Apple è cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti....

    Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione - il Macintosh - un anno prima, e avevo appena compiuto trent'anni... quando venni licenziato. Come può una persona essere licenziata da una Società che ha fondato? Beh, quando Apple si sviluppò assumemmo una persona - che pensavamo fosse di grande talento - per dirigere la compagnia con me, e per il primo anno le cose andarono bene. In seguito però le nostre visioni sul futuro cominciarono a divergere finché non ci scontrammo. Quando successe, il nostro Consiglio di Amministrazione si schierò con lui. Così a trent'anni ero a spasso. E in maniera plateale. Ciò che aveva focalizzato la mia intera vita adulta non c'era più, e tutto questo fu devastante.

    Non avevo la benché minima idea di cosa avrei fatto, per qualche mese. Sentivo di aver tradito la precedente generazione di imprenditori, che avevo lasciato cadere il testimone che mi era stato passato. Mi incontrai con David Packard e Bob Noyce e provai a scusarmi per aver mandato all'aria tutto così malamente: era stato un vero fallimento pubblico, e arrivai addirittura a pensare di andarmene dalla Silicon Valley. Ma qualcosa cominciò a farsi strada dentro me: amavo ancora quello che avevo fatto, e ciò che era successo alla Apple non aveva cambiato questo di un nulla. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Così decisi di ricominciare.

    Non potevo accorgermene allora, ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare. La pesantezza del successo fu sostituita dalla soavità di essere di nuovo un iniziatore, mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.

    Nei cinque anni successivi fondai una Società chiamata NeXT, un'altra chiamata Pixar, e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie. La Pixar produsse il primo film di animazione interamente creato al computer, Toy Story, ed è ora lo studio di animazione di maggior successo nel mondo. In una mirabile successione di accadimenti, Apple comprò NeXT, ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT è nel cuore dell'attuale rinascimento di Apple. E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme.

    Sono abbastanza sicuro che niente di tutto questo mi sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato dalla Apple. Fu una medicina con un saporaccio, ma presumo che ‘il paziente'ne avesse bisogno. Ogni tanto la vita vi colpisce sulla testa con un mattone. Non perdete la fiducia, però. Sono convinto che l'unica cosa che mi ha aiutato ad andare avanti sia stato l'amore per ciò che facevo. Dovete trovare le vostre passioni, e questo è vero tanto per il/la vostro/a findanzato/a che per il vostro lavoro. Il vostro lavoro occuperà una parte rilevante delle vostre vite, e l'unico modo per esserne davvero soddisfatti sarà fare un gran bel lavoro. E l'unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l'avrete davanti. E, come le grandi storie d'amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi.

    La mia terza storia parla della morte.

    Quando avevo diciassette anni, ho letto una citazione che recitava: "Se vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo, uno di questi c'avrai azzeccato". Mi fece una gran impressione, e da quel momento, per i successivi trentatrè anni, mi sono guardato allo specchio ogni giorno e mi sono chiesto: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?". E ogni volta che la risposta era "No" per troppi giorni consecutivi, sapevo di dover cambiare qualcosa.

    Ricordare che sarei morto presto è stato lo strumento più utile che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita. Perché quasi tutto - tutte le aspettative esteriori, l'orgoglio, la paura e l'imbarazzo per il fallimento - sono cose che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò che è davvero importante. Ricordarvi che state per morire è il miglior modo per evitare la trappola rappresentata dalla convinzione che abbiate qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è ragione perché non seguiate il vostro cuore.

    Un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Effettuai una scansione alle sette e trenta del mattino, e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Fino ad allora non sapevo nemmeno cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che con ogni probabilità era un tipo di cancro incurabile, e avevo un'aspettativa di vita non superiore ai tre-sei mesi. Il mio dottore mi consigliò di tornare a casa ‘a sistemare i miei affari', che è un modo per i medici di dirti di prepararti a morire. Significa che devi cercare di dire ai tuoi figli tutto quello che avresti potuto nei successivi dieci anni in pochi mesi. Significa che devi fare in modo che tutto sia a posto, così da rendere la cosa più semplice per la tua famiglia. Significa che devi pronunciare i tuoi ‘addio'.

    Ho vissuto con quella spada di Damocle per tutto il giorno. In seguito quella sera ho fatto una biopsia, dove mi infilarono una sonda nella gola, attraverso il mio stomaco fin dentro l'intestino, inserirono una sonda nel pancreas e prelevarono alcune cellule del tumore....

    Ero in anestesia totale, ma mia moglie, che era lì, mi disse che quando videro le cellule al microscopio, i dottori cominciarono a gridare perché venne fuori che si trattava una forma molto rara di cancro curabile attraverso la chirurgia. Così mi sono operato e ora sto bene.

    Questa è stata la volta in cui mi sono trovato più vicino alla morte, e spero lo sia per molti decenni ancora. Essendoci passato, posso dirvi ora qualcosa con maggiore certezza rispetto a quando la morte per me era solo un puro concetto intellettuale:

    Nessuno vuole morire. Anche le persone che desiderano andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E nonostante tutto la morte rappresenta l'unica destinazione che noi tutti condividiamo, nessuno è mai sfuggito ad essa. Questo perché è come dovrebbe essere: la Morte è la migliore invenzione della Vita. E' l'agente di cambio della Vita: fa piazza pulita del vecchio per aprire la strada al nuovo. Ora come ora ‘il nuovo' siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, gradualmente diventerete ‘il vecchio'e sarete messi da parte. Mi dispiace essere così drammatico, ma è pressappoco la verità.

    Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun'altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario.

    Quando ero giovane, c'era una pubblicazione splendida che si chiamava The whole Earth catalog, che è stata una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Steward Brand, non molto distante da qui, a Menlo Park, e costui apportò ad essa il suo senso poetico della vita. Era la fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer, ed era fatto tutto con le macchine da scrivere, le forbici e le fotocamere polaroid: era una specie di Google formato volume, trentacinque anni prima che Google venisse fuori. Era idealista, e pieno di concetti chiari e nozioni speciali.

    Steward e il suo team pubblicarono diversi numeri di The whole Earth catalog, e quando concluse il suo tempo, fecero uscire il numero finale. Era la metà degli anni Settanta e io avevo pressappoco la vostra età. Nella quarta di copertina del numero finale c'era una fotografia di una strada di campagna nel primo mattino, del tipo che potete trovare facendo autostop se siete dei tipi così avventurosi. Sotto, le seguenti parole: "Siate affamati. Siate folli". Era il loro addio, e ho sperato sempre questo per me. Ora, nel giorno della vostra laurea, pronti nel cominciare una nuova avventura, auguro questo a voi.

    Siate affamati. Siate folli.

    Steve Jobs



    Fonte.
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    Il futuro è passato. Dopo una lunga malattia è morto, a 56 anni, Steve Jobs, il cofondatore della Apple, la mela morsicata, l'azienda di Cupertino che ha cambiato le sorti del mondo. Quello tecnologico, certo, ma non solo. Un'avventura iniziata in un garage americano all'inizio degli anni Ottanta e finita nelle tasche di mezzo mondo con l'iPhone, il cellulare che ha fatto traslocare internet dagli uffici alla vita quotidiana.

    Jobs era, e sarà, l'uomo del futuro. Anche oggi che, all'indomani della presentazione dell'ultima versione del melafonino, è morto. Un genio sopra le righe diviso tra bizzarrie, intuizioni folli e visione d'impresa. Una miscela esplosiva che lo ha portato a fondare la Apple, creare il primo personal computer, uscire dall'azienda che aveva fondato, inventarsi la Pixar (la casa produttrice di filmati di animazione poi assorbita dalla Walt Disney) ritornare alla mela morsicata e rilanciarla nel mondo. Un genio di San Francisco, un po' hippy e un po' amministratore delegato. L'uomo che ha inventato l'Ipod, l'Iphone e l'Ipad. Che non sono solo le sigle commerciali di un successo planetario che in borsa ha scavalcato, per valore, i colossi Google e Microsoft. Sono le cifre di un mondo che è cambiato.

    Jobs è stato molto più di un sistema binario. Numeri e parole, nerd e filosofo, idea e azione, pragmatismo e visionarietà. Uno di quelli che fanno l'azienda. E la fanno con lo spirito, con la filosofia, con quella strana parola - così poco tecnologica - che i Greci hanno battezzato carisma.
    Lui il futuro primo lo pensava e poi lo viveva. Saliva sul palco, coi jeans e l'immancabie lupetto nero, e cambiava il mondo. Come se il mondo fosse lo schermo sensibile allo sfioramento dei polpastrelli di un suo telefonino.

    Jobs ha compresso la musica e l'ha inserita in una scatoletta, ha infilato nel mass market il touch screen convincendoci che le nostre dita fossero la miglior periferica per poter navigare e ha cambiato il mondo dell'editoria inventando una tavoletta "magica": l'Ipad. Mettersi in tasca l'iPhone era un po' come portarsi dietro un pezzo della sua filosofia: praticità, intelligenza e design. L'icona di un tempo declinato al futuro prossimo.

    Ha vinto tutte le battaglie tranne una: quella contro il cancro.
    "Siate affamati, siate folli", con queste parole Jobs salutò gli studenti di Stanford al termine di una lectio magistralis.
    E probabilmente salutò anche noi: "Stay hungry, stay foolish".


    Fonte.
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    Questo messaggio lo dedichiamo ai folli.
    A tutti coloro che vedono le cose in modo diverso.
    Potete citarli.
    Essere in disaccordo con loro.
    Potete glorificarli o denigrarli,
    ma l’unica cosa che non potete fare è ignorarli.
    Perché riescono a cambiare le cose.
    E mentre qualcuno potrebbe definirli folli, noi ne vediamo il genio.
    Perché solo coloro che sono abbastastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo,
    lo cambiano davvero.






    CITAZIONE
    Al di là del suo mestiere, di ciò che fa l'azienda che lui ha creato, penso che dovremmo guardare all'atteggiamento con cui ha impostato la sua vita, come ha saputo dare un senso ai dubbi, le incertezze, le difficoltà che ha incontrato quando, ventenne come alcuni di noi adesso, si è interrogato su ciò che davvero gli piaceva senza seguire l'arbitrario cammino percorso dai più.

    Il discorso è rivolto a tutti, perchè non parla alle "menti", che possono essere più o meno brillanti, ma ai cuori..RIP

    (Londiniam)

    CITAZIONE
    Un anno fa, il mio prof di matematica, ci fece saltare una lezione, portandoci in aula video a farci vedere e sentire quest'uomo...ed era esattamente questo video!
    Alla fine del video io chiesi al prof:
    "Prof, io di solito chiedo a cosa servono nella vita le equazioni, ma oggi perchè invece ci ha portati qua?"

    Il mio prof rispose:
    "Perché le equazioni a volte possono servire per la vita, questa invece è la vita. ...E se non sai cos'è la vita, non sai cosa ti può servire per essa."

    (nik10spaccanapoli)

    CITAZIONE
    "Valevo oltre un milione di dollari quando avevo 23 anni e oltre 10 milioni di dollari quando avevo 24 anni, e più di 100 milioni di dollari quando ne avevo 25. Ma sai, non era poi così importante, perché non l’ho mai fatto per soldi.

    Essere l’uomo più ricco del cimitero non mi interessa. Andare a letto la sera dicendosi che si è fatto qualcosa di meraviglioso, questo è quello che conta per me." [Steve Jobs • 1955 - 2011 •]

    (davymata)

    CITAZIONE
    Già..oggi è morto quel genio che ha fatto sì che la vita di tutti i giorni fosse più facile e piacevole.
    E come diceva mia nonna: Sono sempre le persone migliori ad andarsene.
    Un uomo, un genio, un informatico così è impossibile trovarlo, credo.
    L'unica cosa che posso dire adesso è che spero che tu stia bene là, in cielo, insieme a tutti gli altri geni e tutte le persone fantastiche che insieme a te hanno fatto la storia del mondo.

    R.I.P. Steve Jobs.
    "Stay hungry.Stay foolish."

    (00SimplyTheBest00)

    CITAZIONE
    Ora capisco perchè il nuovo iPhone è stato chiamato "iPhone 4S".. E' "iPhone for Steve"..

    Stay Hungry. Stay Foolish. Ciao Genio Visionario..

    (11Pavelino)

    CITAZIONE
    Jobs era il classico esempio del self made man, un uomo che dal nulla ha costruito un gigantesco impero. Questo grazie al suo talento, al suo coraggio, alla sua tenacia, riuscendo ad abbattere le barriere precostituite della società moderna in vari modi (chi si sognava alla sua epoca di lasciare l'università...lui!).

    Sei un esempio x tutti quelli che hanno il sogno di migliorarsi nella vita, il sogno di fare qualcosa di importante. Stay hungry, stay foolish!!! =D

    (LukasLP7)

    CITAZIONE
    Non è possibile unire i puntini guardando avanti, potete unirli solo guardandovi all'indietro... Così dovete aver fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. - S. Jobs -

    (ibravibra1989)

    CITAZIONE
    Steve Jobs non era solo il genio, il mentore, e l'innovatore della sua creatura, Apple.
    Non era solo il grande imprenditore che diede una svolta all'industria dell'information technology.

    Dimenticate Apple e l'eterna competizione con Microsoft. Focalizzatevi su quell'uomo gracile, ma dalla mente straordinaria, illuminante. Chi non ha mai visto questo video, non ha idea di cosa abbia perso il mondo.

    Stay Hungry. Stay Foolish. Rest in peace, Steve.
    We'll miss you.

    (TheChiara26)

    CITAZIONE
    [...] è un grandissimo uomo non perché ha creato l'ipod o l'iphone... ma per la vita che ha avuto. Basta sentire questo video.

    (st3rulez)

    CITAZIONE
    Ogni tanto nasce un uomo cosi e rivoluziona il mondo... e ogni tanto un uomo cosi se ne va...
    Sei stato e rimarrai una guida per noi appassionati di magia e tecnologia.
    rip

    (kilop87)

    CITAZIONE
    Queste parole sono sentite da chi le ha pronunciate, inutile indugiare, sta parlando col cuore. La nostra società propone caterbe di modelli da seguire, modelli creati a tavolino, e che ci svuoteranno le tasche, ma non ci renderanno appagati.
    Lui, una persona che ha seguito il suo intuito, il suo cuore, che si è spento troppo presto, ma che ha vissuto! Ed è riuscito in ciò che voleva essere, conservando la sua umiltà senza proporre strade per il denaro, ma verso l'espressione di se stessi. Ti ammiro.

    (Provaider83)

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    Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose – tutte le aspettative di eternità, tutto l’orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire – semplicemente svaniscono di fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che c’è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che avete qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione per non seguire il vostro cuore.

    E l'unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi.
    Come capita per le faccende di cuore: saprete di averlo trovato non appena ce l'avrete davanti. E, come le grandi storie d'amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni.
    Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi.
    Siate affamati. Siate folli.


    - Steven Paul Jobs -


    (San Francisco, 24 febbraio 1955 – Palo Alto, 5 ottobre 2011)

  11. .
    Credo che, al di là di tutto, il ricordo di queste parole sia il miglior modo per salutare un uomo che ha cercato di vivere la propria vita a modo suo. Malgrado tutto.
    Steve Jobs, riposa in pace.





    "Il vostro tempo è limitato,

    perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro..."



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  12. .
    Un bacione a xandy, lucechiara, karoline e ciambottinaferdi! Grazie di cuore, mie care, per i vostri segni di amicizia e di affetto! :love: :love: :love:
  13. .
    Grazie Lucechiara! Sogni d'oro e d'argento anche a te! :love:
    Un bacione! ^^
  14. .
    Dolce notte a tutti, ed un bacione a xandy! :love:
  15. .
    CITAZIONE (LuMPe @ 15/9/2011, 22:17) 
    Non so dove scriverlo, ma io abito vicinissima a Roma, e mi piacerebbe conoscervi.

    Come ti ho scritto su fb, farebbe molto piacere anche a me poterti conoscere personalmente, cara Luana.
    A questo proposito, ti consiglio di dare un'occhiata anche QUI... :blinkk:

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    Avviso che sarò assente dal 21 al 27 p.v. per una breve vacanza. :smile:
    ( Finalmente! :lool: )
2325 replies since 7/10/2008
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