Idee per decorare e abbellire la casa
in occasione del Natale

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    Bianco come la neve e come la luce. Candido come i bambini che aspettano ogni anno la magia della festa. Puro come il profumo della neve appena caduta in montagna.
    Quest’anno, il Natale di neve ne promette molta, è già arrivata la prima spruzzatina di buon auspicio.
    E allora adeguiamoci, per non farci cogliere impreparate quando, tra poco, addobberemo la nostra casa per le Feste.
    Il bianco, il profumo, la purezza e la luce diventano i temi che ci guidano nella scelta delle decorazioni. Ecco qualche idea.

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    L’albero di Natale opalescente
    Osare con un albero di Natale sui toni del bianco e dell’argento. Una scelta elegante e raffinata per trasformare l’albero in “gioiello”.
    Il nostro albero sarà vero e con tanto di radici. Lo riconsegneremo alla natura piantandolo nel bosco dopo la Befana.
    Ma nel frattempo lo orneremo con piccole candele bianchissime, angioletti sui toni del bianco, dell’argento e dell’azzurro. Da alternare con piccoli pendenti. Palline, stelline, cuoricini. Preferibilmente in vetro, preziosi quelli in vetro soffiato di Murano dall’effetto opalescente.
    Non mancheranno piccoli cioccolatini in carta argentata. E al posto dei soliti fili d'angelo, fili di perle che abbracciano l’insieme.
    E per il puntale? Se lo tenete all’esterno, un bouquet di bucaneve avvolto in un nido di tulle. Se l’albero è invece accanto al focolare, possiamo optare per un grappolo di palline argentate, tenute insieme da un nastro di pizzo argentato.
    Ma la creatività non ha limiti e sta iniziando il periodo dei mercatini natalizi.
    Straordinario quello di Bolzano.
    QUI tutte le informazioni.

    La stella di Natale

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    Il bianco non è solo nell’albero. E’ anche intorno a noi. Ecco quindi, la stella di Natale. Quest’anno facciamocela regalare bianca, dai toni rosati. E se vogliamo stare in tema, ci sono anche le luci a forma di Stella di Natale. Una ghirlanda bianca illuminata, molto versatile e chic.


    La corona in stile svedese

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    Per un tocco in più, puro e profumato, non può mancare la corona da mettere a centro tavola. Un intreccio di agrifoglio, melange verde chiaro e crema.
    Gli elementi dell’incastonatura saranno piccole pigne spruzzate di neve finta, fette d’arancia disidratate e un potpourri profumato, fatto di stecche di cannella o semi d’anice stellato “baciati” da un bagno di vernice d’argento.
    Al centro, la candela in stile svedese. Lunga e bianca, simbolo di festa e purezza.

    Volete sapere come si realizza un centrotavola? QUI le istruzioni.

    Fonte: desideriMagazine.it

    Edited by Millam - 20/12/2008, 04:40
     
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    Meglio la plastica o l'albero vero?

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    Quello di Piazza San Pietro è un abete rosso (alto 30 metri) donato dalla provincia di Bolzano e viene dai boschi di Luson. Quello di Casa Obama è un pino canadese arrivato su un'elegante carrozza rossa e accolto dalla first lady in persona. Quello di piazza Duomo, a Milano, tagliato in Val di Sole (e già destinato a diventare tavoli, sedie e sportelli per cucine) è un altro abete rosso, alto 48 metri e 75 centimetri. Pesa dodici tonnellate e fa sfigurare sia il Vaticano che il Rockfeller Center. Quest'anno è sponsorizzato da Tiffany, che apre in piazza Duomo un temporary store per le feste e dopo la trattativa serrata sulle percentuali che la famosa gioielleria verserà in beneficenza, ieri sera è stato illuminato da centomila led a risparmio energetico.
    Fascino innegabile, eppure il common people dubita: meglio vero o falso? Siamo alla guerra dell'albero di Natale, che non sarà sanguinosa come quella delle Due Rose (Lancaster contro York) ma altrettanto simbolica.

    Vincerà la plastica cinese o la resina fragrante dei boschi?
    Già cinque milioni di famiglie hanno optato per il sintetico (e le ultime fiere, come Francoforte, hanno proposto alberi già addobbati, chiavi in mano, in oro, argento e rosso, così vi togliete il pensiero). Il sintetico non sporca, si smonta e si rimonta, dura, anche troppo, ed è «ecologico» perché, sostengono alcuni, impedisce il taglio degli alberi. Altri sei milioni di Italiani, invece, sono ancora convinti che Natale non sia Natale senza un autentico abete. E stanno sborsando 140 milioni di euro per averne uno.
    A questo punto la Coldiretti scende, è il caso di dirlo, in campo, sfatando il mito del sintetico-che-protegge-i boschi. Non solo non è vero, ma i 500 mila «plasticoni» che saranno venduti quest'anno produrranno gli stessi gas di sei milioni di chilometri percorsi in auto. «Gli alberi cinesi», sostiene Coldiretti, «sono prodotti con leghe metalliche e plastiche tipo polivinilcloruro (PVC) e polietilene tereflalato (PET), fonte di inquinamento sia durante la produzione che durante il trasporto e lo smaltimento».

    Insomma, per portarci in casa un albero finto vengono emessi 23 chili di anidride carbonica. Colpa della distanza (quasi novemila chilometri) e della scarsissima biodegradabilità del finto pino di Aberdeen o del finto abete californiano: dopo averlo buttato via, serviranno altri duecento anni per vederlo sparire dalla faccia della Terra.
    L'albero coltivato in vivaio, invece, consuma energia per fertilizzanti e lavorazioni meccaniche ma, mentre cresce per 5 o 6 anni, sottrae anidride carbonica dall'atmosfera (e questo è bene). Un ettaro di piantine produce ossigeno per 45 persone: a conti fatti, sei milioni di abeti e pini significano 282 mila chili di anidride carbonica in meno. E poi ce n'è di tutti prezzi: da 20 a 500 euro.
    Insomma, Coldiretti combatte per difendere gli alberi di Natale in legno e foglie, meglio se italiani, meglio ancora se toscani e veneti.

    Il 90 per cento arriva da un migliaio di aziende agricole che coltivano terreni marginali, altrimenti abbandonati, e danno lavoro a diecimila persone, l'altro 10 per cento proviene da diradamenti e potature indispensabili alla vita dei boschi.
    Quanto agli addobbi, il 2010 è, per i floral designer, l'anno del total green: arance, peperoncini rossi, ghirlande di agrifoglio, bacche, castagne, noci e nocciole colorate. Costano poco e non si butta via niente. Il tutto - suggerisce lo psicoterapeuta-filosofo Wayne W. Dyer - porta un tocco di verità al nostro, spesso inautentico, presente. Sarà per questo che tante celebrities si dichiarano pro-albero: Demetra Hampton e Mara Venier, Patrizia Pellegrino, Mita Medici e Alviero Martini. Mentre il mago Giucas Casella confessa: «Credo ancora a Babbo Natale».
    Poi bisognerà capire cosa metterci, sotto l'abete: l'adozione di un delfino (Centro ricerca cetacei), di un gibbone (Wwf), di un arancio siciliano (idea di Paolo Ganduscio), di un palissandro amazzonico, oppure i soliti profumi e balocchi. Ma le piccole vanità saranno perdonate: è Natale, no?


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1 replies since 28/11/2008, 17:08   4452 views
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