Dracula

Vlad Tepes

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  1. Anairam
     
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    Il mistero che avvolge il personaggio di Vlad Tepes, vissuto nella Valacchia del XV secolo e passato alla storia come il Conte Dracula, esercita un incredibile fascino su ciascuno di noi.

    Nemico acerrimo dell'Impero Ottomano, il conte Vlad III, si dedicò completamente ad una riorganizzazione dello Stato, dell'esercito e ad una riforma delle leggi, in primo luogo, applicando la pena capitale per impalamento a tutti coloro che egli considerava nemici, ovvero: banditi, ladri, mendicanti, preti astuti, nobili traditori, e usurpatori sassoni, i quali miravano a sostituirlo con il cugino Dan cel Tanar (Dani il Giovane) o con il fratello naturale Vlad Calugarul (Vlad il Monaco).



    Gli storici ottomani lo soprannominarono Vlad Tepes, ovvero Vlad l'Impalatore (dal romeno teapa=palo),e con questo nome fu conosciuto dagli storici, anche se il conte era solito firmare con il nome di suo padre, Draculea. Di questo fatto ci sono pervenute varie testimonianze: una di esse è presente in uno dei primi documenti che lo riguardano, che risale al 20 settembre 1459, come pure nel ritratto di Odhsenbach Stambuch da Stoccard.


    L'etimologia del nome Dracula deriva dal rumeno DRACULEA, derivato dal sostantivo "DRAC" = drago (dal latino draconis) o demone (in romeno).
    Per completare la spiegazione di Draculea basta chiarire cheil gruppo finale "ea" significa "figlio di". Da questo si può, quindi, dedurre la corretta interpretazione del nome Draculea, ovvero: "figlio del drago" nonché "figlio del demonio".

    La leggenda che ha dato origine al famoso romanzo di Bram Stocker deriva dal fatto che il Conte impalava i suoi nemici così bene e in modo così crudele al punto che non morivano subito.
    Anzi, mentre perdevano copiosamente sangue davanti a lui, era solito consumare in pace la sua colazione!
    Ovviamente, a ciò fu data una valenza metaforica, come se Vlad Tepes prendesse/succhiasse il loro sangue. A questo proposito, un particolare che pochi sanno è che Vlad aveva una cugina ancora più spietata di lui che si faceva il bagno nel sangue delle giovani vergini.

    Ma a volte, si sa, la pronuncia delle parole può giocare brutti scherzi. Non ci è dato sapere se per caso, o volutamente, il padre del famoso vampiro fu conosciuto come Vlad Dracul (Vlad il Diavolo) invece di Vlad Dragonul (Vlad il Drago). Il nome Dracul fu mantenuto anche dall'impalatore, e la sua crudeltà accrebbe ancora di più l'idea che Vlad III fosse ispirato dal demonio. In molti, poi, sostenevano che Dracula bevesse il sangue delle proprie vittime.
    Vlad III fece il suo definitivo ingresso nella leggenda quando, nel 1931, la sua tomba venne aperta, rivelando lo scheletro di un cavallo. A quel punto le voci di coloro che giuravano di averlo visto aggirarsi in Transilvania dopo la sua morte sembrarono trovare conferma.

    Ci sono una serie di racconti, tramandati oralmente di generazione in generazione, dove Dracula ne è il protagonista.

    Il mercante

    Un mercante straniero entrò in visita nel territorio di Dracula presso la capitale Tirgoviste. Sicuro della reputazione del territorio di Dracula, noto per il rispetto dell'onestà, lasciò una cassa con il tesoro incustodita per strada per tutta la notte. Ritornando alla sua carrozza al mattino, il mercante rimase sorpreso nel non trovare 160 ducati d'oro. Quando il mercante riferì dell'avvenuta perdita al principe questi gli assicurò che il denaro gli sarebbe stato restituito e lo invitò a rimanere sul posto per la notte. Dracula diffuse un avviso alla città: "Trovate il ladro e restituite il danaro oppure la città verrà distrutta". Durante la notte ordinò di riporre, nel carro del mercante, 160 ducati d'oro più uno nella cassa. Al ritorno presso il carro, al mattino, e contando le monete il mercante scoprì che aveva ricevuto un ducato in più rispetto al dovuto. Il mercante tornò da Dracula e riferì che il danaro era stato restituito con un extra di un ducato. Nel frattempo il ladro era stato catturato e riportato dalle guardie del principe con il denaro rubato. Dracula ordinò che il ladro fosse impalato e informò il mercante che se non avesse riportato il ducato in più sarebbe stato impalato assieme al ladro.


    I due Monaci

    Ci sono diverse versioni a proposito di questo aneddoto.
    In alcune, i due monaci venivano in Valacchia da un monastero cattolico oppure monaci cattolici errabondi provenienti da terre straniere. Ad ogni modo, i monaci cattolici erano visti da Dracula come rappresentanti di un potere straniero.
    In altre versioni della storia i monaci venivano da un'istituzione ortodossa rumena ( la nativa chiesa di Valacchia ). Le motivazioni di Dracula sono varie tra le differenti versioni della storia.Tutte le versioni concordano che i due monaci visitarono Dracula nella sua residenza a Tirgoviste.Curiosa la reazione degli uomini di chiesa. Dracula mostrò loro file di corpi impalati nella contea. Quando venne chiesta la loro opinione riguardo le azioni del principe, uno dei due monaci rispose, " Sei stato nominato da Dio per punire la malvagità. "L'altro monaco evve il coraggio morale di condannare il principe crudele. Nella versione della storia nei più comuni pamphlets tedeschi, Dracula ricomensò il primo ed impalò il Monaco onesto. In una versione di un pamphlet russo tradotto in rumeno la tradizione verbale afferma che Dracula premia il monaco onesto per la sua integrità e coraggio e impala l'altro monaco per la sua disonestà.

    Gli ambasciatori stranieri

    Ci sono altre versioni, in letteratura, in merito a questa storia così come per la storia dei due monaci; una di queste versioni e' comune nei pamphlets tedeschi che vedono sotto una buona luce assieme a quelle dell'Europa occidentale, le azioni di Dracula. In entrambe le versioni gli ambasciatori di potenze straniere visitavano Dracula presso la sua corte di Tirgoviste. Una volta al cospetto del principe rifiutarono di togliersi il cappello, in forma di rispetto, e Dracula per questo affronto li fece inchiodare sulle loro teste così che non poterono più toglierselo.
    Nella versone tedesca gli ambasciatori erano di Firenze e rifiutarono di togliere i loro copricapo al fine di dimostrare la loro superiorità. Quando Dracula chiese agli ambasciatori il perchè di questo gesto essi risposero che non era nelle loro abitudini e che non si sarebbero scoperti il capo se non per il Santo Imperatore Romano. Immediatamente Dracula fece inchiodare i loro cappelli sulle loro teste così che gli ambasciatori non avrebbero mai potuto togliersi i cappelli e li buttò fuori dal principato. In Germania e all'Ovest, dove vigeva la concezione dell'immunità verso gli ambasciatori diplomatici mentre per Dracula non aveva valore, fu ritenuto un gesto di barbarie contro le rappresentanze di un potere amico . Nella comune versione storica all'est, gli emissari erano Turchi. Una volta al cospetto del principe, i turchi rifiutarono di togliersi i loro turbanti. Alla domanda del perchè di questo gesto risposero che non era nelle loro usanze dei padri di rimuovere il copricapo. A tale risposta Dracula ordinò di inchiodare i loro turbanti alle loro teste così che non avrebbero più potuto toglierseli per non rinunciare ad una così bella tradizione. Gli ambasciatori furono rispediti al Sultano. All'est questo gesto fu preso come un atto di coraggio di difesa contro il Sultano Ottomano. E' inoltre da notare come l'atto di inchiodare alla testa i copricapo non era un gesto sconosciuto in Europa. Occasionalmente era un atto compiuto dai principi di Mosca quando non erano graditi degli emissari.

    L'amante di Dracula

    Una volta Dracula ebbe un'amante che viveva in una casa situata alle spalle di Tirgoviste. La donna era apparentemente innamorata del principe e sembrava ansiosa di aspettarlo. Dracula era spesso di cattivo umore e depresso e la donna faceva ogni sforzo per alleviargli tali fardelli. Un giorno,quando Dracula era particolarmente depresso, la donna osò dirgli una bugia per tirarlo' su di morale; gli disse che era incinta di un bambino. Dracula intimò alla donna di non scherzare con queste cose ma lei continuo' ad insistere sulla verità di tale asserzione e di prenderla in considerazione per la sua onestà. Dracula prese la donna e la fece esaminare dalle matrone in un bagno per appurare la veridicità di quanto asseriva. Quando fu informato che la donna aveva mentito Dracula prese il coltello e le tagliò la pancia fino al seno...
    Successivamente Dracula lasciò in agonia la donna morente.

    La donna pigra

    Un giorno Dracula ebbe notizia di un uomo lavorava nei campi indossando un vestito ( caffetano ) troppo corto. Il principe lo fermò e gli chiese se non avesse una moglie. Quando l'uomo rispose affermativamente Dracula fece portare la donna al suo cospetto e le chiese come trascorreva il suo tempo. La povera tremante donna gli disse che trascorreva il suo tempo lavando, cucinando e cucendo. Il principe indicò il corto vestito del marito evidenziando la disonestà della donna nonche la sua indolenza e ordinò di impalarla dinanzi a suo marito malgrado le sue proteste che essa lo soddisfacesse. Dracula ordinò, in seguito, ad un altra donna di sposare il contadino ammonendola di lavorare duro oppure avrebbe sofferto la stessa punizione della precedente compagna.

    Il nobile con un'acuto senso dell'olfatto

    Durante il giorno di San Bartolomeo nel 1459 fece impalare il trenta percento dei mercanti e nobili della citta transilvana di Brasov. In seguito a questa azione potè giovarsi di tale risultato, il principe ordinò di porre il suo tavolo e di farlo raggiungere dai boieri per una festa attorno alla forseta di corpi impalati. Durante la cena, Dracula notò che uno dei boieri si turò il naso nel tentativo di alleviare il suo senso olfattivo dal terribile odore dato da coagulare del sangue e dalle viscere. Dracula ordinò allora, sensibile nobile di farlo impalare su di un palo più alto rispetto agli altri così da porlo al riparo dalla puzza.
    In un'altra versione della storia del nobile sensibile questi era un emissario delle città transilvane di Brasov e Sibiu per fare un appello al crudele della Valacchia nei riguardi di queste città. Mentre ascoltava l'appello del nobile Dracula camminava fra i pali e i loro raccapriccianti fardelli. Alcune vittime erano ancora vive. Poco dopo , raggiunti dall odore del sangue essiccato e dai resti umani il nobiluomo chese al principe come mai passeggiasse tra questa puzza nauseabonda. Dracula chiese all'emissario se trovasse questa puzza oppressiva. L'emissario, vedendo un'opportunità di accattivarsi Dracula , rispose che la sua domanda era riferita solamente in merito alla salute e al buono stare del principe. Dracula, intuendo la disonestà del nobile ordinò di farlo impalare al palo piu' alto così che il nobile non potesse essere offeso da tali odori .

    (8) Il rogo del palo e il povero

    Dracula era molto implicato con il suo lavoro per contribuire alla properità della comunità. Seppe un giorno che il numero di poveri, vagabondi, mendicanti e storpi era notevomente aumentato nel suo territorio. Conseguentemente a tale constatazione fece un invito a tutti i poveri della Valacchia affinche ' venissero a Tirgoviste per una grande festa, con il pretesto che nessuno devesse soffrire di fame nella suo regno. Non appena i poveri e gli storpi arrivarono in città vennero portati in una grande sala dove una fu preparato per loro una grande festa. Gli ospiti del principe mangiarono e bevvero fino la notte, quando apparve loro Dracula. "Cos'altro desiderate? Cosa vi manca a questo mondo ditelo sensa riserve " chiese il principe. "Volete che vi prenda cura di voi senza riserve ? "chiese il principe. Quando essi risposero affermativamente Dracula ordinò che venissero chiuse le porte di uscita e di bruciare la sala. Nessuno fiuscì a sfuggire alle fiamme. Dracula spiegò la sua azione ai boieri asserendo che fece questo , " al fine di non rappresentare un grave fardello per altre persone così nessun povero sarà più presente nel mio reame ".


    Nonostante gli anni passati,la storia di Dracula resta un mistero...

    Edited by Anairam - 18/6/2011, 23:19
     
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  2. skajd
     
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    Si racconta che un suo sottoposto (credo un contadino...) un giorno doveva fare delle commissioni a palazzo, e Vlad tepes notò che portava dei calzoni più corti, non della giusta taglia...
    E Dracul disse:"Mache razza di moglie fa andare in giro così suo marito...non merita di essere tua moglie"...."Impalata"....


    A lui piaceva banchettare in mezzo ai morti impalati...Un giorno, un suo servitore si avvicinò e gli chiese umilmente: "Mio signore, come fate a mangiare qua, con questa puzza immonda di morte, non vi disgustate?"...
    Tepese sapete cosa fece? Lo fece impalare all'istante al palo più alto..."Così non sentirai il puzzo dei morti" disse...

    Io direi che è stato uno degli uomini più bestiali della storia...

    Studiamo il nazismo e Hitler...e giustamente...anzi, non studiamo quel periodo e quelle guerre come si deve, ma non condivido con il percorso scolastico, che non rivolge un solo paragrafetto a quest'uomo!
     
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  3. Larvanera
     
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    Secondo me sono solo leggende. Può un essere umano essere così brutale?

    E poi è ovvio che a scuola facciano studiare Hitler e non Tepes, riguardo al primo ci sono cose concrete, quelle su Vlad sono leggende non confermate.
     
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  4. Anairam
     
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    Si è vero,le fonti non sono attendibili,ma comunque si puo' parlare benissimo di Vlad Tepes come sovrano...come personaggio storico!!Lo si fa nel mio paese,in Romania,ma è chiaro che qui,in Italia,non si potrebbe fare una cosa del genere!!Si potrebbe fare una cosa apparte,presa come curiosità e non tanto come lezione!
     
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    Comunque condivido con Larvanera: è facile arricchire le storie con dettagli e dicerie molto "fuori dal normale"...
     
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