Anche le rane insegnano

Due favole vitaminiche per orientarsi nella giungla della mente

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    Le favole sono un po’ come quegli integratori multivitaminici che danno una sferzata al nostro serbatoio di energia e fantasia.
    Senza immaginazione la speranza e la forza di affrontare i momenti-no e i bassi della vita muore come una pianta senz’acqua.
    Da Erickson, padre della ipnosi ericksoniana, a Rudolf Steiner (pedagogia steineriana), da Jung a Pinkola Estes (Donne che corrono coi lupi), le favole con la loro morale sono uno strumento per risvegliare quelle risorse interne che ci aiutano nel nostro viaggio di crescita personale.


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    Se non credi in te stesso, nessuno lo farà per te
    Un gruppo di rane era in viaggio nella foresta. A un tratto due di loro caddero dentro una buca profonda.
    Le altre quando videro quanto era profonda la buca dissero:
    - Non ce la farete mai a uscire, lasciate perdere...
    Le due rane, invece di ascoltare e rassegnarsi, cercarono di saltare fuori dalla buca con tutte le loro forze mentre le altre continuavano a scoraggiarle.
    Alla fine, una delle due rane si rassegnò alle predizioni delle compagne e smise di cercare di uscire. Estenuata, morì.
    L’altra rana continuò a saltare più forte che poteva mentre le sue "amiche" rane la scoraggiavano dalla sommità della buca.
    - Smettila, ...non insistere...
    Ma la rana rimasta era ostinata e continuava a provarci.
    Saltò con ancora maggior forza e alla fine ce la fece a uscire.
    Quando fu fuori, le altre rane le chiesero: “Ma non sentivi quello che ti gridavamo?”
    - No, carissime amiche, ….sono un po’ dura d'orecchi, e pensavo che con i vostri gra gra mi steste incoraggiando.

    Morale della favola
    Tieni sempre presente che la tua ferma convinzione di riuscire è più importante di qualsiasi altra cosa. (Abraham Lincoln)
    La grande differenza puoi farla solo tu! Quale rana hai deciso di essere, nella tua vita?


    Le rane "amiche"
    Può darsi che molte "rane pseudo amiche" ti scoraggino, minimizzando i tuoi sforzi, rilevando i tuoi punti di debolezza e suggerendoti di lasciar stare. Può darsi che tu sia cresciuto in una famiglia che ti ha reso arrendevole e pessimista, dove si vedeva di solito il bicchiere mezzo vuoto, piuttosto che in una che ti insegnasse a guardare alle varie possibilità.


    La rana pessimista
    Forse sei tu stesso a fare con gli altri il ruolo di rana che li scoraggia...
    Le parole hanno un peso. Una parola “incoraggiante” detta a chi sta perdendo la speranza è il modo migliore di aiutarlo a tirare avanti e continuare a lottare.
    Viceversa, dire, a chi sta perdendo la speranza, di mollare "tanto è inutile" può essere ciò che serve per farlo definitivamente arrendere.

    Forse ti scoraggi da solo... Continui ad ascoltare dentro la tua testa il cd "La ballata del povero me": "Tanto lo so come va a finire...sono nella m**** e non ho scampo. Tanto è inutile ...a me va sempre male: nella mia vita ho avuto solo mazzate."

    L’autodisciplina inizia dall’essere padrone dei propri pensieri. Se non riesci a controllare i tuoi pensieri, non puoi controllare quello che fai. L’autodisciplina ti dà la possibilità di pensare prima, e di agire di conseguenza. (Napoleon Hill)

    Fai attenzione a quello che ti suoni e ti canti. Fai attenzione ai cd che ti suona e ti canta la "compagnia dei corvi neri"...
    Regalati energia, e regalala a chi attraversa la tua strada.

    * * *


    La speranza è l’ultima a morire
    Due rane, cadute in una secchio di latte, non riuscivano a saltare fuori. Una era grande e forte, ma impaziente; confidando nella propria forza fisica, incominciò a calcolare la temperatura, la distanza dalla cima, la sua forza.
    - Non ce la faremo mai - disse quindi alla sua compagna. Poi si distese e attese passivamente la morte.
    La seconda rana non perse la speranza e continuò a muoversi; nuotò, si tuffò e rituffò fino a che riuscì a trasformare la panna che era in superficie in burro. La consistenza del burro le permise di spiccare un bel salto verso la libertà.

    Vi sono grandi Benedizioni per coloro che conoscono il segreto di cercare l’opportunità che è ìnsita in ogni crisi.


    Morale della favola
    Quando ti sembra che le cose vadano male per te, càntati la canzone del tordo, che ripete sempre “stick to it, stick to it, stick to it” ovvero: “persevera, persevera, persevera”; così vedrai la porta per uscire dalla difficoltà.
    In natura tutto cambia, si modifica, piano piano.
    La Natura ci dà il tempo per abituarci al cambiamento. Il problema è che abbiamo sempre fretta, non sopportiamo di stare in crisi.
    Mio nonno, che aveva fatto fino alla seconda elementare, ma aveva la realistica saggezza della cultura contadina, mi diceva sempre in dialetto milanese "cun la calma e la pasiensa, a 'ghan fa 'n cü, a vun che l’era sensa" ("con la calma e la pazienza, hanno fatto il c*** a uno che era senza").


    In natura, ciò che funziona meglio è flessibile
    Una struttura rigida in natura non riuscirebbe a resistere nemmeno ai piccoli cambiamenti. I grattacieli, il ponte di New York, tutte le opere d’ingegneria hanno la loro elasticità.
    Ognuno vive nell’ambiente adattandosi in maniera creativa, con le proprie risorse e strategie di sopravvivenza.
    La realtà è quella che è. E’ irrealistico pretendere che tutto possa svolgersi secondo i propri desideri.
    Che cosa fare allora? Essere pronti a captare i segni dei cambiamenti e anticiparli, in modo da non essere colti di sorpresa.
    Se sei flessibile, riesci a tenere il timone della tua nave guardando al bollettino del tempo, alle tue capacità, a dove sei diretto e a modificare la rotta pur di arrivarci.
    Se sei rigido, ogni tempesta, ogni difficoltà che ti accade ti fa pensare "ecco, càpitano sempre a me… Ah, se... avessi fatto, detto, potuto prevedere!"
    La filosofia dell’Ah, se... vuol dire non avere la possibilità di scegliere né decidere. Vuol dire rimpiangere, rimanere inchiodato, rimanere in balìa del proprio pessimismo o di chi ti scoraggia.
    Certo, non tutto dipende da noi, ma quando vivi una difficoltà in questo modo, hai l’impressione che il mondo ce l’abbia con te e che tutti siano intorno per metterti i bastoni fra le ruote.
    Facendo così diventi sempre più dipendente dal "cosa diranno...tutti mi dicono di gettare la spugna, tutti mi stressano."
    Se lasci il timone della tua nave in mano ad altri, la tua nave arriverà dove vogliono gli altri.
    Scòllati le etichette che a volte gli altri vogliono incollarti.
    Non sei una scatola di fagioli, non sei nella vetrina dei saldi, non sei una pallina di pongo dove gli altri ci mettono le dita e le loro idee, non sei un cervello da lavare in lavatrice alle basse temperature!

    Quando ti metti a saltare di gioia, bada che qualcuno non ti tolga la terra sotto i piedi. (Stanislaw Lec)

    Pensa in modo sbagliato, se vuoi, ma in ogni caso pensa con la tua testa. (Doris Lessing)


    Nota bene
    Per approfondire l'argomento, può essere interessante la lettura del testo "La forza d'animo. Cos'è e come possiamo insegnarla ai nostri figli", di Anna Oliverio Ferraris, 2004 - per le Edizioni BUR - Biblioteca Univ. Rizzoli (collana Psicologia e società).


    CITAZIONE
    image La forza d'animo (o resilienza) è una risorsa di importanza vitale.
    Consente di superare le delusioni, le sconfitte, lo stress, i lutti, i dolori e di continuare, fortificati, il cammino dell'esistenza. Ma è una dote naturale o può essere appresa? Ci sono metodi per svilupparla? È possibile impostare un'educazione capace di aiutare i bambini e gli adolescenti a contare su questa risorsa? Anna Oliverio Ferraris, studiosa di Psicologia dello sviluppo, risponde a queste domande ed esplora, grazie a numerosi esempi tratti dalla vita reale, i processi che stimolano o deprimono la forza d'animo.


    Fonte.

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